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Serva di Dio Arcangela Filippelli Laica vergine e martire della purezza

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Arcangela nasce in Longobardi (Cosenza) il 17 marzo del 1853. La sua casa era distante dal centro abitato in una contrada chiamato Timpa. Viene così descritta: “Era una ragazza di 14 anni di rara bellezza, aveva il volto roseo e i capelli biondi ed era riconosciuta come la più bella ragazza di tutto il paese. Per quanto fosse ancora ragazza, aveva la virtù nel suo sguardo, perché sempre buona e sorridente”. La bellezza esteriore era un nulla davanti alla bellezza interiore che lasciava trasparire. Devota frequentava la Chiesa accostandosi con fervore ai sacramenti della Confessione e della Comunione. Il 7 febbraio 1869, alla mamma Domenica Pellegrini mancava la legna da ardere e inviò Arcangela da Rosanna, da tutti chiamata Anna, questa conosciuta come la moglie di Arcangelo Provenzano detto “Lucifero”. Anna inviò le sue tre figlie con Arcangela per la raccolta di legna, ma alle giovani si unì il figlio 22enne Antonio detto “Facione” con un diabolico piano. Antonio aiutava le ragazze a fare le fascine e deporle sulla testa perché le portassero a casa, quella di Arcangela si sciolse volutamente poiché legata male dal cosiddetto “Facione”. Rimasti soli Arcangela e Antonio, questi cominciò a insidiarla, ma la giovanetta rifiutò mentre invocava la Madonna: “Morta si, ma non mi farò toccare da te”. Antonio estrasse la scure e le mozzò le mani, le orecchie e 40  colpi di scure scaricò sulla sua vittima. L’assassino tornò a casa come se nulla fosse accaduto. Il giorno seguente venne rinvenuto il corpo. La sera dell’orribile assassinio la signora Domenica Stancato la vide quando le ricerche per il buio si erano arrestate e le disse: “Figlia sei tornata?” – “No. Sono morta, ma sono andata con la Vergine Maria!”. E scomparve. Da tutti la bella Arcangela è ritenuta vergine e martire per la purezza.

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