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San Nilo da Rossano

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San Nilo da Rossano, al secolo Nicola, detto anche Nilo il Giovane (Rossano910; † Tusculum26 settembre 1004), è stato un abateeremita e fondatore italiano dell'Abbazia di Grottaferrata e dell'Ordine Basiliano Italiano di Grottaferrata.

Biografia

Nacque a Rossano da famiglia aristocratica (i Malena, ancora oggi ne è memoria il casino intitolato alla famiglia da cui prende il nome, situato sulla sponda del fiume Otturi). Frequentò la scuola annessa alla chiesa di Rossano, divenendo un eccellente calligrafo e innografo; si appassionò alla lettura delle Sacre Scritture e della vita dei Padri del deserto.

Secondo lo storico François Lenormant, Nicola si sposò prima di intraprendere la vita da monaco, affascinato dalla bellezza di una ragazza di più umili origini; ebbe una figlia, ma il matrimonio non durò molto. Fece in modo che moglie e figlia non avessero problemi economici e quindi si ritirò nell'eparchia del Mercurion molto probabilmente nel territorio di Viggianello (un'area ai confini fra Lucania e Calabria così detta perché nei pressi del fiume che era stato dedicato al dio pagano si erano insediati monasteri, ed eremi, costituendo una vera e propria "Tebaide".)

Si dedicò alla vita contemplativa e alla carità; raccolse e copiò numerosi codici. Essendo alla ricerca continua di una maggiore perfezione di spirito si ritirò in un recondito eremo e in una caverna dove c'era un altare consacrato a san Michele Arcangelo vicino Mercurion.

Non fu facile per Nicola diventare monaco e prendere i voti per via della sua originaria appartenenza al Decurionato Rossanese, ma pronunciò i voti nel convento di San Basilio.

Cominciò la sua attività sociale a San Demetrio Corone, fondando un monastero basiliano sulle rovine della chiesetta dedicata ai santi Adriano e Natalia. Dimorò a San Demetrio per venticinque anni, gettando le basi di un'istituzione monastica greca che aveva come compito la riunificazione tra le chiese di oriente e occidente.

«Non basta gridare contro le tenebre, bisogna accendere una luce »

(San Nilo )

Gli imperatori di Oriente Basilio II e Romano II lo pregarono di recarsi a Costantinopoli con la segreta intenzione di innalzarlo a quella sede patriarcale. Il cenobio di San Nilo venne devastato dai saraceni, i quali, penetrati nella Badia, scacciarono i monaci e stabilirono il loro sacrilego bivacco tra le mura della Mole silenziosa.

Solo nel 982 un altro basiliano, Vitale Cristoforo, fece risorgere il Cenobio dalle rovine rendendolo ancor oggi uno dei centri più importanti di sapere e civiltà.

Morì nel 1004 durante il pellegrinaggio a Roma nei pressi di Tusculum.

Di san Nilo si occupò il suo discepolo prediletto San Bartolomeo abate, che ebbe di lui grande stima dichiarando:

«San Nilo vedeva che tutti gli uomini, tutti gli animali, finanché ogni rettile che si muoveva sulla terra, erano in cecità e totalmente privi di luce e la terra stessa tutta quanta era circondata da una tenebra profonda e da una immensa caligine »

(Bartolomeo abate)

Madonna della Sanità - Luzzi
 

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