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LA MADONNA DELLA SANITA’ O DELLA CAVA

 

     Non molto lontano dell’abitato di Luzzi, in contrada S. Giuliano, nella cavità della stretta valle, chiusa da collinette, sorge la chiesetta rurale della Madonna della Sanità, detta comunemente della <<cava>>.

     In merito all’epoca in cui sorse il Santuarietto, F. Ceraldi lo ritiene fondato nel 1600 e, così scrive¹: <<Il Santuario della Madonna della Sanità seconda metà del 1600. Non è dello stesso parere  E. Barillaro, il quale asserisce:² <<La chiesa della Madonna della Sanità (o cava) oratorio rurale del periodo neo classico (a. 1881-1882).

     Ancor prima della data citata del Barillaro, la Chiesetta della Sanità esisteva, infatti l’11 luglio 1863, cioè diciannove anni prima, D.Alfonso Parise, in una orazione panegirica dedicata a S. Aurelia Marcia, la cui festa fino a qualche anno addietro si unificava con quella della Madonna della Sanità, seconda domenica di settembre, fa cenno dell’esistenza della Chiesa medesima, esprimendosi così: <<E’ un religioso spettacolo pei luzzesi… la festa della Madonna della Sanità, detta volgarmente della cava, chiesuola rurale poco discosta dell’abitato>>³.

     Il Santuario è costituito da un minuscolo fabbricato con la facciata anteriore terminante a cuspide, al centro della quale svetta un campaniletto a ventola.

     Alla prospettiva che non ha alcun rilievo architettonico, si aprono due portali: il maggior al centro ed il minore al lato sinistro, al di sopra di questi, si aprono tre finestroni che immettono luce nel Tempietto.

     L’interno è diviso in tre navatine, a quella di centro sullo altare maggiore è collocato il dipinto che riproduce l’apparizione della Vergine Santa alla giovanetta Lucrezia.

     La pala è opera di artista locale di fine settecento.

     Altri dipinti che costituivano pale d’altari sono: il Cristo e il B. Umile da Bisignano, eseguiti nel 1866 dal Pittore Luzzese Giuseppe Cosenza.

     I suddetti dipinti e particolarmente quello del Cristo, rappresentano un vero intuito artistico e per i colori vivi e smaglianti e per l’impressione cromatica delle figure.

     Nella Chiesa si conservano, inoltre, altre due immagini: la Madonna del Pettoruto, eseguita nel 1893, dal Pittore Raffaele del Corcio e la Vergine del Rosario, quest’ultima di esecuzione recente, dovuta ad artista sconosciuto.

     Nella navatina destra, in apposita nicchia lignea, si conserva la statua della Madonna della Sanità; si tratta di un’effige assai bella, la cui esecuzione è dovuta a statuario meridionale dei primi anni di questo secolo.

     Il Tempietto è stato abbellito negli anni 1942-43, con decorazione pittorica eseguita dagli allievi del pittore E. Jusi.

     Annessa alla Chiesa, c’è l’abitazione dell’eremita, il quale custodisce l’edificietto e ne cura le pulizie.

     Distante dal Santuario, in alto al colle sorge il campanile con due campanelle, i cui rintocchi si odono dall’abitato di Luzzi.

     La Chiesa della Sanità, si può raggiungere, in macchina o altro mezzo di locomozione, dalla strada Luzzi-Sila, via S. Francesco, oppure a piede dalla ripida stradella che, si snoda all’altezza del Calvario. Quest’ultima fiancheggiata dalle edicole raffiguranti le stazioni della <<Via Crucis>>, è in salita fino alla penultima stazione, poi discende ed a sinistra del viottolo, l’icona della Madonna, in questo punto secondo la  leggenda, trascritta in seguito, apparve la Santa Vergine alla povera Lucrezia, mentre sul sito ove sorge la Chiesa, la Maestosa Regina cinse il collo della guarita pastorella con un filo di ginestra.

     Narra la leggenda che nei pressi della contrada S. Giuliano, o volgarmente detta S. Lio del territorio di Luzzi, una povera fanciulla, storpia a nome Lucrezia Scalzo, viveva con la madre una misera vedova, che quotidianamente andava a legnare nel lontano bosco, per vendere poi il fascino in paese, mentre la figlia custodiva alla meglio alcune pecorelle.

     <<Era un sabato, il secondo di settembre>> e Lucrezia con <<il volto bello e perfetto di statua greca, con gli occhioni grandi e luminosi>> si avviò dietro le pecorelle lungo la costa.

     Dopo pochi istanti, una pecorella, sorda al suo richiamo si dava a fuggire all’impazzata, costringendo la povera Lucrezia ad inseguirla, trascinandosi carponi colle mani e coi piedi, come soleva e, rincorrendo la bestiola, precipitò in un burrone tra rovi e spine. Dalla profondità della voragine, priva di ogni umano soccorso, Lucrezia piangendo implorò l’aiuto della Madonna. Ed ecco in quella cavità scende un gran bagliore ed apparve La Vergine Santa, una maestosa Signora che, prese dolcemente la giovinette per una ciocca di capelli, la sollevò in piede perfettamente guarita dal suo male che per tanti anni l’aveva tenuta soggiogata e, poi condottale un po’ più lontano dalla cavità si manifestò per la Regina del Cielo e la invitò a conservarsi sempre vergine, ciò che la pastorella accettò e promise, ad allora la bianca Signora, raccolto un filo di ginestra le cinse il collo e scomparve, mentre la guarita pastorella corse velocemente, piangendo di gioia, dalla madre a raccontare l’accaduto. Ben presto la notizia della apparizione si divulgò e sul luogo, vi fu un accorrere di gente di ogni ceto ad implorare grazie alla Vergine della Sanità.

 

¹ F. Ceraldi, Il terremoto del 1854, Cosenza, 1954.

² E. Barillaro, Calabria, Cosenza, 1972.

³ A. Parise, Orazione, Pan. su S. Aurelia, Cosenza, 1866.

⁴ G. Coppa, La mistica Cava in Cronaca di Calabria, Cosenza, 1965.

Madonna della Sanità - Luzzi
 

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