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La Madonna della Cava  -

Tratto dal libro "Luzzi - Sulle tracce della memoria tra storia e leggenda"- 

A cura di Antonio La Marca e Salvatore Corchiola.

La Madonna della Cava

di Giuseppe Brogno

 

La chiesa della Madonna della Sanità o della Cava è presente a Luzzi da oltre quattro secoli. Le fonti storiche e le testimonianze orali riconducono la nascita della chiesa alla fine del XVI sec. In seguito ad un’apparizione della SS. Vergine Maria, avvenuta in una seconda domenica di settembre, ad una fanciulla storpia di nome Lucrezia Scalzo.

In un volume pubblicato di recente [1] , vi è ricostruita, con dovizia di particolari e con notizie inedite, l’origine dell’apparizione e del luogo in cui venne edificata una nicchia, poi ampliata nell’attuale piccolo edificio, il quale sorge poco distante dal centro storico, in uno spiazzo aperto tra i declivi dei colli Caruso e San Leo.

Sulla vicenda dell’Apparizione esiste una verosimile ricostruzione risalente all’inizio della metà dell’Ottocento ad opera del sacerdote don Giuseppe Pepe [2] .

La piccola Lucrezia Scalzo e sua madre uscirono e portarono al pascolo le pecore. Lucrezia viene incaricata di sorvegliare le pecore perché la madre doveva provvedere all’approvvigionamento d’acqua ad una vicina sorgente. Mentre le pecore brucavano l’erba, una di esse si allontanò.

La giovane Lucrezia, storpia sin dalla nascita, nonostante i richiami, non riusciva a far tornare la pecora. Allora cercò di andarla a riprendere, movendosi carponi sul pendio della cava. Ma perse l’equilibrio e mentre cadeva nel vuoto invocò la Vergine Santissima affinché le salvasse la vita. La Madonna, che apparve improvvisamente in tutta la sua bellezza, si chinò e acciuffò Lucrezia per i capelli, potandola in salvo, e poi le cinse il collo con un giunco e la guarì della sua infermità.

Nel luogo dell’apparizione, a monte del dirupo, è stata edificata una edicola votiva. Nella piana ove la Madonna cinse il collo alla piccola Lucrezia con un giunco, invece, successivamente venne costruita una piccola chiesa a tre navate.

La chiesa della Madonna della Cava possedeva in origine buona parte dei terreni circostanti, che davano anche una rendita annua. La chiesa ha potuto mantenersi grazie all’opera religiosa di un cappellano, e dei vari procuratori succedutisi nel tempo, nominati dal Vescovo diocesano [3].

La chiesa, nel corso dei secoli, ebbe numerosi restauri. L’ultimo è avvenuto nel 1992 ad opera di don Umile Plastina e di un Comitato spontaneo di cittadini, con l’aiuto del popolo luzzese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non è possibile non accennare al campanile della chiesa della Cava, detta a Sacra Turra, ubicato sul colle Caruso costruito nella seconda metà dell’Ottocento. Esso, ben visibile dal centro storico di Luzzi, si compone di due campane, una grande e una piccola che chiamano a raccolta i fedeli per le sacre liturgie. Oggi, grazie all’interessamento del nuovo parroco, don Pasquale Traulo, le campane vengono azionate con un sistema elettrico.

 

 

 

[1] T. Pingitore, la Chiesa e il culto della Madonna della Cava a Luzzi. Storia e spiritualità di un’apparizione mariana, Rubettino Editore, Soveria Mannelli (CZ) 2001.p.168.

 

[2]  G. Pepe, Cenni sulla nostra patria de’ Luzzi, riproduzione anastatica di un manoscritto inedito del 1858, a cura di D. Durante, Luzzi (CS) 1994.

 

[3] L’ultimo procuratore, Michele Giraldi, risulta essere stato molto attivo per aver commissionato al pittore Antonio Del Corchio la tela raffigurante la Madonna del Pettoruta (datata 1863). Da alcuni documenti settecenteschi risulta che il parroco dell’epoca, don Giuseppe Padula, fu cappellano fino al periodo in cui morì (1701 o 1702).

Madonna della Sanità - Luzzi
 

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