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Luigi MIGALDI

Geometria descrittiva - Elementi architettonici, proiezioni ortogonali, assonometria, prospettiva.  

Edizione MIRA. Firenze

Presentazione


Il libro tratta lo studio della geometria descrittiva, in un'ottica comprendente le proiezioni ortogonali, alcuni elementi architettonici, l'assonometria e la prospettiva. Ciò è indispensabile al disegnatore che si propone di conoscere le regole della geometria descrittiva.
Il libro é destinato, soprattutto, a coloro che vogliono accedere nel campo del disegno edile, architettonico e nello studio della prospettiva. La materia é stata da me trattata, con amorevole cura, durante l'attività didattica del mio insegnamento nel liceo scientifico prima e nell'istituto agrario dopo.
                                                                                                                                                                     L'autore

La geometria, strumento di educazione al bello   

 

E' uno studio che, nella sua brevità, assume tutta la chiarezza delle esposizioni semplici ma significative.
   La esplicitazione delle enunciazioni, la precisione dei disegni, le motivazioni delle argomentazioni donano al volume la rigorosità scientifica delle trattazioni qualificate e specialistiche e, per un certo aspetto, originali nelle loro giustificazioni e nelle loro funzioni.
   Lo sviluppo coerente e progressivo, la correttezza espositiva, il linguaggio sempre preciso e controllato, la logicità esplicativa costituiscono la base su cui Migaldi ha saputo costruire una geometria descrittiva, che, alla elementarietà delle linee aggiunge una applicabilità attuativa fattibile, corretta.
   Le teorie, che sottostanno all'esposizione, sfuggono all'occhio disattento, ma giustificano l'organizzazione del trattato.
   Esso consegue anche da una esperienza concreta maturata nell'insegnamento e nell'applicazione didattica e da una lunga e pregressa riflessione di studio e di sperimentazione personale.
   La concretezza e l'utilità che ne conseguono sono un utile sussidio a chi intende approfondire una disciplina, che costituisce la base fondamentale per educarsi a comprendere le bellezze dell'arte architettonica e per formarsi una razionalità utile a leggere e capire la complessità, l'armonia e l'intelligenza delle opere artistiche dell'uomo e della natura.
   Inoltre, la geometria abitua ad apprendere le forme simboliche mediante le quali il genio ha saputo immaginare e costruire i suoi capolavori.
   Costituisce uno strumento pratico per capirne la complessità e la segretezza della sua originalità creativa, che sfocia, poi, nell'incanto della semplicità naturale.
   

Tratto dal periodico "OGGI FAMIGLIA" Anno XVI Agosto/Settembre 2004

Lettera dell'architetto
Erminio Traversi

dell'Università di Firenze


Egregio prof. Migaldi,
ho letto con piacere il libro "Geometria Descrittiva" e posso ben dire di averlo trovato molto interessante.
Gli argomenti sono stati distribuiti con organicità, trattando la materia con metodologia e con semplicità di linguaggio.
Il disegnatore sarà, così, guidato nello sviluppo del progetto del tema proposto: sia nella rappresentazione geometrica che in quella prospettica, rendendo            agevole il delicato lavoro, dei disegnatori.
Voglia gradire le mie congratulazioni e l'augurio che possa realizzarsi l'intendimento di portare un contributo allo studio del disegno geometrico e della prospettiva. 

Rappresentazione prospettica del monumento dell’Immacolata.jpg
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Rappresentazione prospettica del monumento dell’Immacolata

Rappresentazione prospettica del monumento dell’Immacolata

Il monumento è stato innalzato nel 1965 a seguito della proposta di Don Armando Perna, parroco della Chiesa dell'Immacolata in Luzzi, con il contributo di tutti i fedeli, il progetto fu redatto dal Prof. Luigi Migaldi, il quale, un anno prima, esibì il lavoro di progettazione, corredato da un'ampia relazione e da una riproduzione in scala, a Mons. Luigi Rinaldi, allora Vescovo della Diocesi di S. Marco Argentano-Bisignano, per l'approvazione ecclesiastica.
Del monumento fu dapprima costruito la parte centrale, priva dei due Angeli laterali, previsti nel progetto originario. Dopo la morte di Don Armando Perna, trascorsero ben 34 anni per il completamento dell'opera. Infatti, il 12 febbraio 1999, fu portata a termine, apponendo i due Angeli oranti, grazie all'impegno profuso dal giornalista luzzese Michele Gioia, direttore del mensile "Il Veltro di Sambucina". Infatti, una targa apposta quel giorno, ne ricorda l'avvenimento.
Il monumento va visto nel suo insieme compositivo, l'aspetto dominante è rappresentato da una linearità semplice, leggera e vuole evocare la ricorrenza dell'Incoronazione della Madonna, avvenuta il 17 novembre 1954. Il ritmo compositivo si esprime con linee verticali e vuole evidenziare una spinta ascensionale, in sintonia col tema religioso. Gli Angeli oranti vogliono rappresentare il volo verso la Vergine, verso l'alto e, quindi, verso un'ascesa di pura spiritualità. Le riquadrature, appena accennate, si innestano armoniosamente nello slancio del verticalismo, fondendosi in una visione globale del valore artistico-religioso. Il monumento, con queste caratteristiche realizzate dal progettista, vuole testimoniare, al pari di una pagina di storia, il sentimento altamente religioso dei devoti luzzesi.

Monumento alla SS. Immacolata

La statua della Vergine è collocata alla sommità dell'obelisco che si innalza in Via Incoronata. La data di realizzazione dell'opera è riportata su una targa: 1965. La targa riporta anche il nome del parroco che si interessò della realizzazione: Don Armando Perna su progetto di Luigi Migaldi.

Fu il sacerdote molto amato dei luzzesi che lo definivano Santo, don Armando Perna, che volle erigere il monumento alla Madonna Immacolata. Il desiderio nel cuore del sacerdote, nacque soprattutto dopo l'Incoronazione della Madre di Dio, da parte del Cardinale napoletano Marcello Mimmi nel 1954 per commemorare la protezione della Vergine dal disastroso terremoto del 1854. Il monumento, progettato dall'architetto Luigi Migaldi, venne finalmente partorito nel 1965, ma restò incompleto. Grazie alla meritoria opera di sensibilizzazione dal parte del giornalista professionista luzzese Michele Gioia, mediante il suo storico periodico Il Veltro di Sambucina, dei giovani dell'Azione cattolica cittadina, e del parroco di allora don Franco Fiore, l'opera fu finalmente ultimata nel 1999.

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