Alberto Bevilacqua, calabrese, autodidatta intelligente e versatile, ha voluto sottoporre alla nostra attenzione partecipe questa sua "autobiografia" che, quantunque non accampi pretese sul piano letterario, riesce tuttavia a coinvolgere anche il lettore più disincantato, e certo in virtù dell'estrema spontaneità  con cui l'autore mette a nudo i risvolti esistenziali più "intimi" della sua vicenda di uomo del Sud, segnata da incomprensioni, avversità e pregiudizi.

Con tanto amore per la propria Terra, e con naturalezza espositiva, perciò libera da preoccupazioni lessicali e stilistiche, Bevilacqua si è ingegnato a trasferire nelle pagine di questo suo lungo "racconto-diario" la tensione  morale ed umana che gli è propria e che si lega a una fedeltà ideologica non già "di facciata" o "di comodo" ma, per converso, rifermata da coerente adesione ai suoi presupposti basilari.

"Per aspera ad astra!". L'antico adagio latino riteniamo si attagli, e in guisa quanto mai congrua, all'impervia trafila di vicissitudini per la quale Alberto Bevilacqua, calabrese tenace e peregrinante, si è alla fine ed a pieni voti affermato nel campo della sua attività professionale che oggi gli assicura, nella terra d'origine, la meritata e gratificante serenità del benessere.

Questo che potremmo anche definire "libro-confessione", non è del tutto improprio altresì catalogare come sobrio "vademecum" per aver successo nella vita, anche quando non si ha, come nel caso dell' autore, la ventura di nascere in un certo modo e si devono quindi sudare le proverbiali "sette camicie" per approdare a lidi meno inospitali.

Alberto Bevilacqua è, di certo, uno di coloro che dalla tenuità dei propri natali hanno tratto stimoli e sprone per farsi valere e per finalmente rompere i lacci dell' emarginazione e del bisogno che ne impedivano la "fuga" dallo anonimato e l'acquisizione di un tenore di vita più giusto e più consono alle proprie aspirazioni ed attitudini.

E', quindi, nel segno di tanto prorompere,di umanità e di schieiettezza che raccomandiamo la lettura di questo libro, editorialmente assai ben curato, a chi voglia trascorrere un'ora al riparo da "messaggi" intrisi di supponenza, ed accostarsi invece ad una storia autentica, capace di lasciare un segno nelle coscienze e nei cuori di quanti, a dispetto delle "mode", non hanno dismesso di amare quelle "cose" semplici ed intense che sono, e da sempre, il "sale" della vita.

Formuliamo, dunque, per Alberto Bevilacqua e per le sue varie attività encomiabili l'augurio di sempre maggiori e più appaganti soddisfazioni.

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Franco Serra