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Maria Micciulli Coppa

Per gli amici più cari

i parenti

i nipoti

affinché continuino

la memoria di

               un uomo

gentile e affidabile

sensibile e affettuoso

ironico e umorista

                esemplare

serio e gioioso

nella vita e nel lavoro

Le "Iuvenilia" di   Aldo Coppa

con biografia e memorie 

Edizioni Lionello Giordano

 

di Silvana Stigliani

 

     Non è una semplice biografia, questa dedicata ad Aldo Coppa, ma piuttosto il racconto, intessuto di ricordi “che come fiaccole si riaccendono”, di emozioni, di episodi di vita vissuta in comune, scritto da colei che gli è stata sempre accanto e che ha raccolto il suo ultimo respiro: l’adorata moglie Maria, “Lellé” come lui la chiamava affettuosamente.

     E non è rivolta, questa pubblicazione, ad un astratto pubblico di conoscenti potenziali lettori, ma è dedicata a coloro che hanno conosciuto ed amato questa persona straordinaria e ne hanno apprezzato la profonda cultura, la grande umanità, la spontanea comunicativa, la generosa disponibilità verso tutti.

     Leggendo queste pagine, essi troveranno l’immagine e il ricordo di una persona che è stata loro cara e il racconto di un amore forte e semplice (frutto di una profonda affinità di interessi, di cultura, di valori condivisi), ma anche scorci di vita di un’intera comunità, quella di Luzzi, un pezzo di storia locale che fa da sfondo alle vicende private di Aldo Coppa, che qui trovò le sue radici familiari e culturali.

     L’ultima parte del libro raccoglie gli scritti giovanili composti nel periodo compreso tra il 1943 e il 1957: componimenti in versi, di vario genere ed argomento, che utilizzano il linguaggio ora lirico ora scanzonato ed irriverente, ma che rivela già comunque la consuetudine alla lettura ed allo studio delle opere classiche, e novelle ispirate probabilmente a personaggi, leggende ed episodi di vita locale.

     Ho chiesto a Maria perché avesse scelto di inserire in questa pubblicazione gli scritti giovanili e non quelli della maturità, di ben altro spessore culturale. Mi ha risposto: <<Perché questa è una biografia giovane>>. Infatti essa è incentrata soprattutto sugli anni della fanciullezza, un periodo difficile a causa della morte prematura del padre Beniamino e nello stesso tempo decisivo per la formazione di Aldo, per narrare poi i suoi studi, il servizio militare, la brillante carriera percorsa senza difficoltà fino al più alto grado, quello di ispettore Ministeriale interregionale .

     La seconda parte racconta l’amore tra Aldo e “Lellè”, ad iniziare dai primi timidi incontri, vissuti con il pudore e la riservatezza che i tempi e l’educazione familiare richiedevano, fino al matrimonio e alla vita vissuta insieme. Una storia d’amore “fatta di piccole e grandi cose, vissuta all’insegna del cuore e della mente, dell’intelligenza e della comprensione, della generosità e del rispetto verso gli altri”.

     Ciò che ha spinto Maria Micciulli Coppa, donna sensibile e schiva, a scrivere di sé, dell’adorato marito Aldo e della loro storia d’amore, è stato il bisogno di mantenere vivo, in quanti l’hanno conosciuto, il ricordo del marito.

     Scritto con sentimenti ancora vivi e palpabili che facilmente susciteranno nel lettore commozione, questo volumetto è, quindi, il racconto di due vite, la sua e quella di Aldo, che si incontrano e si uniscono per compiere un lungo percorso insieme, che fatalmente si interrompe con la morte improvvisa di Aldo lasciando in lei un vuoto incolmabile.

     Dalla lettura di queste pagine, che il cuore ha dettato, emerge quanto esemplare sia stata la dedizione che i due hanno saputo donarsi reciprocamente, fino a completarsi l’un l’altro.

     E’ auspicio dell’autrice che questa testimonianza di vita possa giovare a quanti vivono stancamente e senza motivazione l’esperienza del matrimonio.

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