Franco FEDERICO,
è nato a Luzzi (Cosenza) nel dicembre del 1956, oltre che pittore, è anche un esperto scultore, un bravo ceramista, nonché pittore di maioliche; ha partecipato a molte rassegne e conseguito numerosi riconoscimenti. Le sue opere si trovano presso il suo studio a Luzzi e in varie collezioni private.
Franco Federico, si è diplomato presso l'I.S.A. di Luzzi, abilitato in disegno e storia dell'arte, arte della formatura e foggiatura, e in educazione artistica.
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Luzzi - scorcio panoramico
Olio su tela (100x50)
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"A Pacchiana" Costume luzzese
Olio su tela (40x50)
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Processione del venerdì santo
Olio su tela (40x50)
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Evaristo Pepe
Busto in bronzo. Presso la Chiesa di Santa Maria della Sanità, Porta Piana, Cosenza.
LA SUA ARTE IL SUO STILE
Artista assai sensibile e dotato, Federico evidenziò il suo talento naturale fin dalle sue prime opere, che, nella semplicità del segno e delle scelte coloristiche, già indicavano un'originale tendenza figurativa, affinata con l'assiduo studio della tecnica pittorica e con i continui richiami ai capolavori dell'arte europea.
Dal quadro di maniera, che è rappresentato dai suoi primi lavori, Federico passa subito verso una pittura in cui c'è si, l'adesione alla realtà, ma è una realtà che l'artista cerca di trasformare stemperandola in un cromatismo dominato dall'emozione e dai sentimenti. La sua pittura è soffilsa di poesia che aleggia con la luce, i colori e le forme, sui paesaggi e sui personaggi dove il tempo sembra essere quello del passato remoto. I soggetti ricorrenti nelle tele del Nostro sono i contadini, i buoi, la campagna silenziosa. Emblematiche sono le figure degli anziani col volto segnato dalle rughe e dalla fatica, che in un silenzio quasi soprannaturale si affacciano su un paesaggio che celebra ricordi della loro giovinezza.
Rifiutando ben presto l'imitazione arida della natura, un difetto che afl1igge molti paesaggisti, egli ha scoperto preziose fonti d'ispirazione nella lezione degli Impressionisti e nell'osservazione diretta della realtà, sempre riproposta in forma originale.
Attratto, soprattutto, dalle opere di Manet, ce zanne e Renoir, che avevano individuato nel colore l'elemento costruttivo della raffigurazione e rappresentato attraverso il cromatismo l'emozione individuale, Federico ha attinto alla "poetica" impressionistica, permeandola di interessanti tematiche antropologiche e sociali.
Gli "oli" del pittore luzzese non si limitano a fermare l'impressione del "vero" mediante l'essenzialità del segno, gli effetti della luce e del colore, ma parlano dei valori genuini ed insostituibili delle nostre tradizioni popolari, ormai al tramonto, evidenziano la sofferenza e la dura fatica dei contadini, evidenziano un mondo bucolico che sta pian piano scomparendo. Spesso nei quadri del Federico, si può intravedere un'atmosfera di soffilsa tristezza, perché egli tenta di evocare un mondo in estinzione, un mondo che stiamo dimenticando troppo velocemente, ma che è la base della nostra esistenza.
C'è nei suoi quadri la denuncia dei mali del Sud ed insieme la speranza del riscatto civile della gente onesta e laboriosa. Nell'arte pittorica di Federico vi si avverte chiaramente l'influenza di Van Gogh, che, per altri versi, oltrepassò l'Impressionismo con il colore puro usato per descrivere la miseria della vita contadina e le passioni umane.
"I temi trattati dal Federico sembrano quelli descritti da Nuto Revelli nei suoi libri. Soggetti e momenti di vita di un mondo che va scomparendo, il mondo «dei vinti» ,.. Franco con la sua pittura, i suoi colori, i suoi soggetti ci invita a guardare a questo mondo di sacrifici e di privazioni, ma anche di passionalità e di umanità, di solidarietà concreta che abbiamo perso", (R. Principe).
Un aspetto molto importante dell'arte di Franco Federico è la partecipazione attiva e commossa alle scene, che trasferisce sulla tela, sia che si tratti di soggetti campestri, che di personaggi del suo paese. Da autentico luzzese, Federico è conoscitore della tradizione agricola, delle condizioni dei contadini, un efficace illustratore dei problemi esistenziali della gente umile, un emozionato interprete della maestosità della natura con le mutazioni di tonalità del paesaggio, secondo le stagioni.
In questo contesto, opere come "Ritorno dai campi", "Campagna silenziosa", "Il riposo dei giusti", "Paesaggio con cavalli", "Scorcio con fico d'india", "Donna di Luzzi", "Paesaggio agreste", al di la degli indiscutibili pregi artistici, sono documenti umani e testimonianze significative di una cultura che va pian piano scomparendo, sotto la spinta livellatrice dei mass media e dell'era tecnologica.
Con le opere ispirate alla civiltà contadina, possiamo dire che Federico da un contributo alla riscoperta, alla valorizzazione, e, se vogliamo, anche alla conservazione di questo mondo. Per questi motivi dobbiamo essere grati a questo artista, per il messaggio che ci trasmette, che è di serenità, di amore per la propria cultura, le proprie tradizioni, per le proprie radici, e perciò bisogna esortarlo a continuare la sua strada d'impegno nella pittura, e conservare sempre la sua grande semplicità, la sua modestia, il suo cuore fanciullo che tanto cose belle ci ha finora regalato .
Franco Federico, che è nato a Luzzi (Cosenza) nel dicembre del 1956, oltre che pittore, è anche un esperto scultore, un bravo ceramista, nonché pittore di maioliche; ha partecipato a molte rassegne e conseguito numerosi riconoscimenti. Le sue opere si trovano presso il suo studio a Luzzi e in varie collezioni private.
ANTONIO LA MARCA