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DIMA FRANCESCO, intarsiatore. [5/01/1951  -  16/01/2008]

 

Da non scordare mai.

Sgomento e dolore. La morte di un amico così caro lascia un vuoto che non si può colmare. 

Francesco Dima non lo si può ricordare se non come un amico e un compagno di vita sincero. 

La sua scomparsa rattrista tutti e in particolare quanti, come me, hanno avuto modo di apprezzare da vicino le sue indiscusse capacità professionali e qualità umane.

Angelo Papaianni

Il lavoro fu norma costante

della tua vita.

Alla famiglia dedicasti

tutto te stesso,

ma la tua morte,

così inattesa e rapida,

ti ha tolto troppo presto

dal nostro affetto,

ma non ti toglierà

mai dalla nostra memoria

e dal nostro cuore.

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Recensioni

FRANCESCO DIMA, intarsiatore. 

«Dopo altre esperienze artistiche (lavoro a sbalzo su rame) ecco che Dima è passato alla tecnica dell'intarsio del legno, da cui traspare una notevole abilità e versatilità creativa dell'artista. Sia per il materiale usato che in se stesso è gia caldo, omogeneo, riposante, sia per la precisione e il paziente impegno della realizzazione dei particolari anche più minuti, ogni volta emerge un risultato vivo per l'effetto dell'insieme e per l'efficacia e la forza degli elementi. Qualunque creazione è compiuta e completata perfettamente: non si ricercano altre motivazioni, perchè nulla è trascurato e nulla è ridondante, si colgono la sobrietà, la trasparenza e la plasticità delle forme, della linea e delle immagini: il materiale usato appare sottile, aereo e contemporaneamente pesante del giusto spessore e dà vita a ciò che intende riprodurre ed esprimere.» 

(Giovanna Piatti)

 

 

   

   

FRANCESCO DIMA 

Devo ringraziare il dottor Michele Coppa per avermi coinvolta in questa manifestazione. Per me tornare a Luzzi costituisce sempre una gioia perché vi ho vissuto gli anni della mia prima infanzia e, si sa, quelli sono gli anni più belli che segnano veramente. Ma sono ancora di più grata al dottore Coppa perché mi ha 'offerto l'occasione di accostarmi ad un artista luzzese che purtroppo ho conosciuto solo dopo la sua morte e attraverso le foto di alcune sue opere.
Devo confessare che, da luzzitana, o luzzese, che dir si voglia, ho avvertito subito un moto di orgoglio vedendo queste opere, ma nello stesso tempo un grande rammarico per la prematura scomparsa non solo dell'uomo Francesco Dima, ( la morte prematura colpisce sempre), ma anche per la perdita di un grande artista ( e questo lo dico non per semplice formalità ma perché ne sono pienamente convinta) che ci avrebbe continuato a sbalordire con la sua produzione. 
Quello che mi ha subito colpito, come del resto colpisce tutti, è la vitalità ed il calore che emanano le immagini da lui intarsiate nel legno. Il legno è un materiale rigido ma Dima quasi lo modella come se fosse plasmabile e ne fa vibrare le fibre tanto che le immagini rappresentate abbiamo l'impressione di vederle muoversi sotto i nostri occhi. Dima è un artista "leonardesco" se mi si fa passare l'aggettivo, nel senso che è artigiano e artista, in quanto unisce una grande manualità supportata dalla preparazione tecnica e dalla conoscenza dei materiali adoperati, questo darebbe un risultato quanto si voglia perfetto, ma comunque freddo senza la scintilla della creatività che fa delle sue opere delle opere d' arte. La policromia che deriva dall'uso di tipi di legno diverso rendono le figure colorate dai toni caldi e morbidi. Ma quello che colpisce, inoltre è la profondità di prospettiva che riesce ad ottenere sulla tavola, dove al contrasto delle tonalità offerto dall'uso di legni vari si unisce il gioco delle venature sapientemente combinate che riescono a sottolineare i vari livelli del campo visivo. Basta pensare alla Chiesa di Sant' Ambrogio in Milano o alla biblioteca... per esempio... I soggetti sono vari, dalle nature morte alle figure ai monumenti architettonici, come S. Ambrogio, appunto, o l'abbazia della Sambucina... E' veramente impressionante, poi, la morbidezza e l'espressività che riesce ad infondere alle figure umane. 
Penso alla sinuosa ""adolescente" per esempio che riesce ad esprimere con la rotondità delle sue forme e con il suo sguardo malizioso una ammiccante sensualità. E che dire degli occhi languidi e lacrimosi del "pierrot" e del suo tenero tondo visino che trasmettono una dolce malinconia, mentre il colletto svolazzante bianco fino alla trasparenza aggiunge un tocco di candore e di innocente mestizia? E che dire dello sguardo coinvolgente degli angeli, che trasmette un sentimento di comunione fraterna e di amore trascendente?... Per non parlare della sua abilità nel riprodurre fedelmente noti capolavori tra i quali mi viene in mente l'immagine della Madonna delle pere che ho potuto ammirare nel museo di Altomonte e che veramente mi emoziona e mi commuove forse ancor più del dipinto originale... bellissimo anche il particolare della nascita di Venere, elegante e raffinata.. .L'arte di Francesco Dìma mi fa pensare a quella dell' alchimista - mago che riusciva a trasformare e a nobilitare la vile materia. Dima possiede infatti la magia dell' artista quando si intende per magia la capacità, attraverso la profonda conoscenza e il lungo lavorio, di ottenere risultati strabilianti che all'occhio del profano appaiono prodigiosi. E' veramente incolmabile per noi la perdita di un tale artista che tuttavia è reso immortale dalla sua arte. Le sue opere infatti parlano anche a chi non ha avuto modo di conoscerlo direttamente e ci trasmettono la profonda interiorità e l'entusiasmo per la vita che doveva possedere l'uomo. E non solo, perché il loro messaggio di gioiosa positività e di caldo ottimismo ci predispongono alla speranza ed all'amore per la vita e per il prossimo.

Grazie Francesco Dima


Il settembre 2008 

Maria Cristina Parise

Collettive

1989     Pro Loco  - Inalzo (VA) 

1994     Centro Commerciale - Coquito Trevisago (VA)

1994     Piazza De Cristoforis - Sesto Calende (VA)

1995     Gruppo Arte 2000 - Besozzo (VA)

1995     Manifestazione di Pittura Nazionale - Besozzo (VA)

1995     Besozzo Arte 2000 - Besozzo (VA)

1995     Artisti in Mostra - Laveno (VA)

1995     Terranova da Sibari (CS)

1996     Gruppo Arte 2000 - Sesto Calende (VA)

1996     Angera (VA)

1996     Corigliano (CS)

1997     Ispra (VA)

1997     Taverna di Montalto Uffugo (CS)

1997     Luzzi (CS)

1998     XI Festa delle ciliege - Varese

1998     Palio di Varese

1998     Luzzi (CS)

2001     Palio di Bisignano (CS)

2001     Luzzi (CS)

Personale

2002     "Dipingere con il legno (Intarsio)"    28 maggio - 2 giugno   - Crotone

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