Nato a Spezzano Albanese nel 1948 e morto a Corigliano alle 13.30 di giovedì 30 giugno 2016.
Francesco Fusca, saggista divulgativo, impegnato da anni, per formazione e vocazione, nell’area educativa e terapeutica. Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Cosenza, direttore del mensile Scuola e Vita, ha organizzato convegni e scritto articoli e libri di riflessione sociale sulla scuola, sulle politiche educative, sulla “storia più cattiva” e sulla costante invisibilità delle persone disabili.
Salvatore Corchiola con Francesco Fusca – Ispettore Scolastico Ministero Pubblica Istruzione -
Presentazione del libro "Prime Poesie".
5 giugno 2012
Salvatore Corchiola e Francesco Fusca -
Presentazione del libro "L'Amore al tempo dell'Onore" di Silvio La Marca.
25 aprile 2015
Alla presentazione del libro “Animalegni” di Francesco Fusca e Giuseppe Marasco. Relatore Salvatore Corchiola, moderatore Claudio Cortese.
Ottobre 2015
Il libro, che è anche per i Genitori e per gli Insegnanti, intreccia storie di animali di legno, fantastici, sapientemente fotografati da Giuseppe Marasco sulle rive del mare, autore di vari libri per ragazzi e impegnato da più anni, quale docente, nel lavoro sulle difficoltà dell'apprendimento, sulla motivazione allo studio e sul valore della lettura. E narrati dalla penna soffice, lieve, colta di Francesco Fusca, poeta e ispettore emerito del Ministero Iur.
Presetazione del libro
PERSONE DISABILI
di Francesco Fusca
22 maggio 2012 Sala congressi “Baccus”-Luzzi
Ho conosciuto Francesco Fusca , grazie al comune amico Umile Montalto, Dirigente scolastico.
Francesco Fusca, un uomo di studi e di ricerche, che abbraccia la molteplicità e il pluralismo. Il suo canone comportamentale, un genuino interesse verso gli altri, per l’altro.
Un pedagogista, che non è soltanto educatore della mente, ma un pragmatico che sa prestare ascolto attento al fine di comprendere le motivazioni e i bisogni della gente.
Il suo atteggiamento, coraggioso e fermo, gli ha guadagnato la stima e la simpatia di tanti, a cominciare dalla figura nobile del professore Giuseppe Trebisacce. […].
Sono queste, come quella di oggi, le occasioni per scambiarci esperienze e conoscenze che ci permettono di costruire insieme.
Il libro di Fusca, un libro interessante che tutti dovrebbero leggere, un libro che percorre la strada dell’analisi obiettiva dei fatti e individua le vie praticabili.
Con il termine disabilità intendiamo anche una condizione di difficoltà, che non solo è difficoltà del singolo, difficoltà dell’altro; è anche difficoltà della società che non sa, che non fa.
Ognuno di noi convinto di essere giusto, forse no, ognuno ritiene di non essere responsabile dell’altrui umana diseguaglianza.
Il concetto di responsabilità, quella etica, cristiana, implica che ognuno faccia la sua parte. Essere etico, cristiano, non basta; occorre l’esempio, occorre l’azione, occorre tendere la mano, occorre guardare negli occhi il senso dell’altro. Allora sì che ci si distacca, si allontana dal Caino che c’è in noi […].
Chi viene a conoscere un portatore di handicap, si rende conto al primo sguardo che questi, nel suo essere, è più esposto ai disaggi, ma anche più sensibile, spesso ostinato, persistente nel superarsi, nell’ andare oltre se stesso.
Due riferimenti avallanti: Stephen Hawking e Oscar Pistorius;
il primo, scienziato astrofisico inglese, studioso di relatività meccanica quantistica e delle teorie dell’evoluzione dell’universo, che ha ereditato la cattedra di Isaac Newton; il secondo, atleta, che vince alle Paralimpiade i 100 metri in 11’7 sulle due protesi di carbonio.
Sono sempre più convinto che il portatore di handicap, se giustamente stimolato sarà capace di portare fuori le potenzialità inespresse […].
Il libro di Fusca getta una luce su uno dei problemi più delicati della nostra società sempre più difficile, ogni giorno più fragile;
una società fatta di uomini che non hanno più il tempo di pensare.
Chi legge il libro vede quanta fatica e quanto amore c’è in ogni singola parte! Grazie.
Salvatore CORCHIOLA
Il saluto di Salvatore Corchiola
all’Ispettore emerito Fusca
LUZZI - Francesco Fusca, il cittadino del mondo, così fecondo, così pronto, non è più fra noi; sapeva percepire il pensiero di chi gli stava di fronte. Un pedagogista che accusava il sistema educativo e imputava a poca volontà ogni insuccesso scolastico. E' il saluto con il quale Salvatore Corchiola ha voluto omaggiare l'ispettore Fusca.
«Leggendo le sue opere e parlando con lui - ha proseguito - avevo capito la sua cifra di oratore e di poeta spontaneo e fresco. Con la sua intensa attività letteraria ha dato tanto, ha dato a tutti, senza secondi fini, senza calcoli. Resta in tutti, quelli che l’hanno conosciuto, l’immagine di un uomo integro, che senza alcuna arroganza intellettuale, è riuscito proporre alla Calabria e al nostro Paese, alla cultura tutta, un nuovo stile di comunicazione, dai vibrati profondi; raccogliendo giudizi positivi, da sponde anche molto diverse! Il suo genuino interesse verso gli altri, per l’altro, il riconoscimento del valore e della funzione svolta in campi diversi dell’intera comunità letteraria e dell’intera società civile ha radicato nel nostro stesso immaginario collettivo una sensazione di serenità e una grande capacità percettiva. Fusca ha parlato. Ha detto, con motivazione e passione, che era prima di tutto energia del cuore!».