Sandro De Bonis
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Manca poco all’inizio del tour di Claudio Baglioni, un evento che lo porterà ad esibirsi nei teatri più importanti d’Italia e che segnerà l’inizio di uno strepitoso viaggio ricco di calore e di sorprese.
Con Dodici note va in scena qualcosa che va al di là di un puro evento di spettacolo, esso rappresenta un rito collettivo culturale importante, un fatto che richiama l’essere umano nella sua identità più profonda, ovvero il suo cammino nella storia. Il filosofo E. Severino sottolineava che il grido è posto all’inizio della vita. L’essere umano quando viene al mondo è immerso in un grido pauroso e maestoso. Anche gli animali gridano, ma solo l’uomo si raccoglie attorno al proprio grido, un grido che diventando voce sa raccontare e ricordare, riflettere e sperare. Tutto questo lo fa attorno al fuoco, simbolo della vita, principio che illumina e consuma. Così da sempre la musica celebra e benedice la vita.
La musica è festa per ogni essere umano; è il cuore della comunità, per questo gli uomini hanno incominciato a disegnare in forma circolare lo spazio dove essi vivevano. Tale geometria permetteva il confronto e la partecipazione di più voci, per questo l’esecuzione di un’artista rappresenta la rievocazione più profonda della verità della nostra storia.
La musica a che fare con la verità dell’uomo, una verità viva che si fa attraverso di noi. La verità è fatta dalle nostre parole, dei nostri progetti, ma anche dei nostri errori, delle nostre paure, ma soprattutto della nostra passione di cercarla, di costruirla assieme, ogni attimo amarla ed testimoniarla.
La musica è il nostro linguaggio fondamentale; parla di noi; è fatta della nostra carne, per questo quando ascoltiamo un brano di Claudio ci sentiamo in sintonia con il nostro vissuto, il suo concerto è sempre il nostro. La sua voce dà voce alla nostra, strepitoso brivido di poesia che accende e colora d’eterno gli istanti che viviamo.
Cos’è un’emozione se non questo momento sublime?
L’arte di Claudio è costruzione che si dona, è continuo incontro; è compagnia che non lascia mai soli. La sua voce accoglie le nostre voci, è segno di maestria e sensibilità, di bravura ed umanità, ritmo che riflette il battito del nostro cuore, corsa e suono che lotta tra sogno e realtà per una vita vera.
Il racconto di Claudio è l’espressione delicata e profonda di un’arte che si fa segno di bellezza, traccia che ci chiama ad abitare il mondo come un continuo viaggio. La musica diventa, così, il luogo dove facciamo esperienza di una meraviglia, incontro che ci sorprende e ci apre ad un nuovo sguardo sul mondo, quello che tutti i giorni viviamo. La musica ci insegna ad accogliere le parole che raccontano il mondo, quelle parole che sono affidate a noi e che noi dobbiamo custodire e rilanciare, curare e coltivare per darle agli altri, perché continuino a raccontare il mondo.
Le note di Claudio sono un’elegante trama che si intreccia con il mistero superbo ed abissale della vita, le sue note sono fili che si legano alle nostre attese e alle nostre speranze, segno di una lunga storia incominciata un po’ di tempo fa, che continua ad accompagnarci nel viaggio di ogni giorno.
Per questo il suo in-canto diventa il nostro canto.
Sandro De Bonis
La musica è arte che costruisce e comunica; è gesto che rivela il ritmo del mondo come unico ed identico battito che ci fa essere parte di una stessa sostanza sonora.
La musica, come sottolinea il filosofo M. Donà, è un’opera incompiuta, che è non mai fatta ma è sempre da farsi.
Rispetto ad un quadro che è possibile abbracciare conun sguardo, perché è davanti a noi come una realtà definita o rispetto ad una poesia, dove tutto è compiuto, la musica è sempre incompiuta ed indeterminata.
La musica non è mai un fatto totalizzante ma ha bisogno di essere eseguita e composta per essere, per cui essa non è mai compiuta, perché non smette mai di daree di comunicare ad essere.
Ne consegue che la musica non è mai isolata e distinta nello spazio, come cosa tra le cose o come un oggetto da contemplare ma è realtà diveniente, è in tensione come momento ed espressione della vita.
La musica è processuale, perenne svolgimento, in quanto tate è simbolo e scena stessa della vita, perché ci dice e si dice attraverso noi, perché ha bisogno di essere messa in atto, per questo la musica è sempre viva.
Allora la musica è sempre in vita, ha bisogno dell’interpretazione, perché la sua ragione d’essere sta nell’essere eseguita e svolta, per questo l’artista non smette mai di creare e ricreare anche quello che ha già fatto.
La musica è gesto che continuamente ricrea perché è svolgimento in opera, gesto che è sempre un porsi dall’inizio, altrimenti non si spiegherebbe perché amiamo ascoltare brani che già conosciamo, perché ogni volta è una nuova volta.
La musica si dona, perché il suo destino è consumarsi, ma in questo darsi continuamente rinasce, questa scena non dà mai luogo ad una meccanica riproduzione di uno specifico stato psicologico, ma il luogo dove accade qualcosa di non previsto ma sempre coinvolgente per il vissuto di ogni uomo.
E’ esperienza unica, in quanto ci avvicina a noi stessi, perché con la musica sentiamo l’intimo ritmo della vita che ci attraversa, come segno di un qualcosa di più grande, del quale facciamo parte e che sempre ci accompagna ad abitare il mondo.
Ascoltare la musica di Claudio è, quindi, essere sintonizzati con lo svolgimento della vita, perché ci connette con la stessa energia vitale che ci contraddistingue e ci fa essere vite in cammino.
Ecco perché cantare i brani di Claudio non si è mai spettatori passivi, ma protagonisti del grande spettacolo della vita; dove vivere è abitare questo mondo come un mondo nuovo.
La musica di Claudio è un’opera aperta, luogo dove l’esecuzione è sempre una nuova interpretazione, gesto che crea e che stupisce, luogo della meraviglia e della bellezza della vita che come continua azione in opera.
L’arte di Claudio è espressione di una storia che sa raccontare le storie di tutti ed ognuno, luogo magico e naturale dove l’ascolto diventa partecipazione all’esecuzione della vita che ci chiama a scrivere i nostri nomi sulla faccia del mondo, dove vivere è incamminarsi lungo nuovi orizzonti.
Tutto questo lo ritroviamo nella musica di Claudio, cadenza e ritmo che dispiega con sfumature eleganti e delicate il ritmo sonoro dei nostri giorni.
Allora ascoltare è accompagnare l’esecuzione della vita, dono e delicato di un incanto che sempre riaccade e riaccende la vita in noi.
Sandro De Bonis
La nostra società è fondata sull’immagine, tutti siamo informati in tempo reale su quello che succede nel mondo. Tutti siamo più visibili, tutti vediamo di tutto, perché vogliamo vedere ed essere visti. La pandemia prima e la guerra in Ucraina adesso hanno spezzato l’incantesimo di un mondo connesso e dorato, trasparente e lucente. Nel cuore dell’Occidente sono balzate forti le immagine della guerra, evento che ha ammutolito e silenziato le parole.
In questo scenario la musica cosa può fare?
Cosa può dire?
La musica è arte e spettacolo; è espressione culturale; svago ed impegno. Primariamente la musica è la grande simbologia dell’umano, perché mette in scena la verità dell’esistenza, come esperienza sempre in atto, anche quando racconta della sua opera, la vita non conosce mai stasi. L’esecuzione della musica è lo specchio dell’azione della vita, flusso e slancio. Allora la vita è corsa e cuore, volto e suono, l’arte di Claudio si innesta in questa onda di energia positiva che sempre ci sorprende e ci coinvolge.
La musica è rito collettivo, crea e fonda lo stare assieme della comunità, perché fa sentire sin dall’inizio che la voce dell’uomo è parola che danza e rimbalza, parola che è in sintonia con il ritmo del respiro e del pulsare del cuore. La musica ripete e rinnova nel suo gesto il mistero della vita, siamo esistenze di parole che cercano altre parole nella comunità della parola. La musica di Claudio con la sua delicata eleganza ci porta a cogliere la dimensione intima della vita come esperienza unica ma sempre legata ed attenta agli altri.
La musica ci insegna ad ascoltare la vita, ad aspettare ed accogliere il mondo che ogni giorno viene con nuovi nomi e volti nuovi. La musica ci fa capire che l’apertura è l’atteggiamento naturale dell’essere umano, ascoltare è la prima modalità di abitare il mondo, per questo la musica ha a che fare con la morale, perché ascoltare è aver cura dell’altro; ascoltare è dare la parola all’altro; ascoltare è fare attenzione alle parole dell’altro. Ecco perché quando si va incontro all’altro lo si fa secondo la misura delle parole di chi si va incontro, comunicare è accogliere le parole dell’altro, senza pretese di fagocitarlo ed inglobarlo o di parlare a nome di lui.
La musica mette in scena uno strano intrigo, qui le parole e il canto di un artista diventano il nostro In-canto, la sua voce la nostra. La musica illumina, toglie dal buio le vite oppresse, dà testimonianza a chi da solo non ha la forza. Questo è la meraviglia che ogni volta si ripete in modo nuovo, la musica diventa così azione etica e parola di resistenza. La musica di Claudio contiene la sensibilità di un’arte eccelsa rivolta sempre agli altri.
La musica è come la luce, fa vedere, illumina le vite fragili e i vissuti sofferenti; la musica è potenza di rivelazione che fa essere le parole come espressioni di storie viventi.
La musica accompagna e risana, dà la forza della parola a chi l’ha smarrita davanti alle avversità della vita. Questo lo possiamo vedere ogni volta che cantiamo un brano, ci troviamo a pronunciare parole che non sono state scritte da noi, eppure esprimono il nostro stato d’animo, sanno dire di noi. Questa è la magia che l’arte di Claudio sempre mette in opera.
La musica ci insegna che le parole sono di tutti e che tutti abbiamo diritto alla parola, perché la natura stessa delle parole è di cercare altre parole, di intrecciarsi e continuamente con le parole degli altri.
Siamo tutti dentro le parole, ogni nostro detto è dentro questo dire originario che dice la verità dell’uomo che è con-essere; parola dialogica; parola incarnata ed intonata; parola raccolta ed esposta; parola che raccontandosi si rilancia nel dire di tutte le parole.
La musica di Claudio è scritta con le parole del dire originario; parola che dice il sogno di un mondo nuovo; parola che canta un mondo senza crudeltà; parola che suona per un mondo senza furberia; parola che costruisce un mondo senza malvagità; arte che lotta per un mondo senza atrocità; musica che costruisce un mondo di polsi, senza prigionia. La musica di Claudio è il racconto delle nostre vite, segno di una parola che si fa dono nel nostro dire quotidiano, per questo assieme a lui non ci stanchiamo di lottare tutti per un mondo nuovo. Il sogno di Claudio è il nostro sogno.
Sandro De Bonis
Sandro De Bonis per doremifasol.org
Claudio…
Auguri alla tua vita.
Auguri alla vita che celebra se stessa con la tua voce.
Auguri alla tua musica e alle tue parole che sanno sempre dire l’abitare dell’uomo in un modo elegante ed affascinante.
Auguri al tuo canto che è diventato il nostro in-canto.
Auguri alla tua arte, gesto che contiene un brivido d’eterno, potenza e segno di un mistero che ci contiene e ci seduce e che ci fa stare bene.
Auguri alla tua instancabile speranza che ci portiamo sempre dietro come una preghiera che ci dà energia, gancio e scialuppa che ci permette di navigare in mare aperto ogni giorno.
Auguri al tuo talento, magnifico gesto che apre orizzonti e spazi aperti, dove poter apprezzare ed amare la vita.
Auguri alla tua maestria che costruisce visioni e emozioni sempre nuove, arte come architettura in movimento, arte come azione che crea ed accende, arte come sacro fuoco che illumina i passaggi e i paesaggi dell’anima.
Auguri ai tuoi sogni che aprono vie e strade nei giorni della vita.
Auguri alla tua maestria di artista e alla tua scorza d’uomo sensibile e raffinato.
Auguri alla tuo genio mai geloso ma sempre condiviso, espressione di un talento innato sempre aspettato, costruito e custodito, mai trattenuto ma sempre donato.
Auguri alla tua passione che non smette di trasmettere.
Auguri alla tua musica espressione del primo ed eterno battito della vita.
Auguri alla tua arte totale, opera sublime che ri-crea la vita. Potenza e musa, lampo e suono, traccia di un sacro fuoco che scalda ed accompagna il nostro quotidiano cammino.
Auguri alla tua voce inconfondibile capace di raccontare la nostra vita in modo unico, per questo cantiamo e sentiamo le sue canzone come le nostre, come la prima volta
Auguri alla tua poesia, parola sublime che sente con il cuore, parola che ricorda e che si ri-accorda con le nostre, parola che giunge da lontano e che ci dice che siamo dentro un meraviglioso viaggio.
Auguri ad una parola che è capace di incontrare le altre, che si disperde e dissemina nelle voci di chi canta, parola che annuncia la vita che continuamente viene.
Auguri alla tua arte che si dona, parola che vive nella storia e nei destini di altri nomi, parola rigenerante perchè sempre nuova, parola universale che raccoglie e racconta le storie di tutti.
Auguri alla tua parola musicale, parola che danza ed avanza che canta e lotta, parola che è in consonanza e in assonanza con le nostre.
Auguri ad una parola che sa trovare le nostre, parola che non è mai anonima ma sempre capace di essere in sintonia con il nostro battito, per questo è capace di chiamarci per nome.
Auguri alla tua arte che sa raccontare le nostre attese, parola che mai fugge ma sempre rifulge dentro magico mistero.
Auguri alla tua musica come celebrazione della vita, auguri a te, passione della nostra vita.
Auguri Claudio…
Sandro De Bonis