Elvira D'Orrico, Poetessa e scrittrice.
E' nata a Luzzi l'08-05-1939 e vive a Luzzi.
Insegnante elementare in pensione ha dedicato la sua vita alla scuola e alla famiglia non essendosi mai sposata e avuto figli.
Nel 2003 ha scritto un libro a carattere autobiografico "Una vita per gli altri", in cui sono affiorati, con spiccato realismo, con sensibilità e limpidezza comunicativa, i ricordi dolorosi delle sue vicissitudini familiari, i sentimenti e gli affetti per le persone più care, le sue esperienze nella scuola di ieri e di oggi. Ha lasciato la scuola nel 1999.
Nel 2011 ha scritto un libro dedicato al cognato Michele Cilento, maestro ed educatore: un profilo biografico, storico, politico-culturale del personaggio, che include anche la descrizione di quel mondo di vissuti e di affetti familiari mai cancellati nella sua mente e nel cuore. Ha espresso sentimenti di gioia e di dolore attraverso poesie dedicate a parenti ed amici.
Poesia composta e recitata in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia - 2011
GIOVANE ITALIA
Son trascorsi secoli
da quando Mazzini
la Giovane Italia fondò
e ai giovani, ricchi
di fede e di speranza
la salvezza della patria affidò.
Si combatteva all'ombra
del nemico, era un delitto
esprimere la propria opinione,
per chi osava farlo c'era
la prigione.
La lotta durò a lungo
e finalmente vennero i tempi
del Risorgimento per
rendere l'Italia:
una, libera e indipendente.
L'ardore e amor di patria
nacque in tutti i cuori,
la lotta accanita costò
tante vite umane,
ma mise il nemico
in fuga dal suolo italiano.
Qualcuno disse in seguito:
"l'Italia è fatta,
facciamo gli italiani",
è da tempo che aspettiamo
speranzosi del domani.
Dov'è la libertà
nel suolo conquistato?
La violenza imperversa,
gli animi sono accesi,
la follia omicida
sugli innocenti pesa.
I politici discutono a tavolino
per dare con le leggi sicurezza al cittadino.
Ci sembra di combattere
contro i mulini a vento,
le idee sono confuse,
la giustizia va a rilento.
Per fare le leggi giuste
non basta il Parlamento.
Uniamoci ed armiamoci
di nobili propositi,
per fare l'Italia libera e indipendente
da un nemico ancora più potente,
attingere al passato,
ai tempi del Mazzini,
ora, nuovamente,
risorgere conviene.
La lotta è ancor più dura
e tocca le coscienze,
lottiamo contro gli animi
intrisi di egoismo,
contro inganni, raggiri,
mistificazioni, soprusi
e prepotenze,
ad essi opponiamo:
l'amore, l'unione,
la solidarietà e la trasparenza.
La nostra non è una lotta di potere,
fidiamo nel rispetto dei valori universali
per evitare guerre micidiali.
L'entusiamo e il vigore giovanile
saranno da sprone
per un
radioso avvenire.
A MARIA SILVIA
Esulta, Maria Silvia!
Oggi è per te gran festa;
nel tuo cuore è sceso Gesù.
Dono più grande
Ei non potea far
che donarsi a noi così.
Tu senti il cuore
fatto più buono,
come una luce è dentro di te.
Oggi, cibata del tuo Dio,
la fede irraggia
amore che t'incendia
nel cuore.
Amor per i tuoi cari,
per Zia Silvia, di te
innamorata e per
l'umanità ammalata.
In questo giorno Santo,
splenda la tua pupilla,
metti le ombre in fuga,
la gioia rida in te.
Vai sicura sul tuo
cammino, non temere
della vita le tempeste,
se la barca affonda,
tu galleggerai su l'onda,
porti Gesù nel cuor.
A Maria Silvia Pingitore
nel giorno della sua Prima Comunione
26 maggio 2013
Una mia nuova produzione poetica pubblicata dalla MONDADORI sul settimanale "CONFIDENZE" n°7 del 18 febbraio 2014
L'OROSCOPO
Le stelle preannunciano
un anno buono:
la parola-chiave è
speranza e novità,
speriamo sia vero
e che la crisi finirà.
Lo dice l'oroscopo,
c'è chi ci crede e lo leggerà,
e chi, invece,
sulla pagina sorvolerà.
Sono nata sotto il segno
del Toro e mi domando:
avrò successo nel lavoro?
Interesse e curiosità
mi invitano a leggere
con avidità.
Con Marte e Giove favorevoli
leggo tante cose piacevoli,
ma se il successo, nel
campo professionale, vorrò
conquistare, ancora molto
dovrò faticare.
Cosa dice l'oroscopo sul
piano sentimentale?
Dice: non fuggire di fronte
alle emozioni che fanno
battere il cuore,
ma vai sempre alla ricerca
del vero amore.
Cosa dice l'oroscopo
di veramente reale?
Nessuno può leggerlo
o indovinare;
solo il tempo che passa,
sia brutto o sia bello,
ci seguirà lungo il cammino
e segnerà il nostro destino.
Elvira D'Orrico , febbraio 2014
Una mia nuova produzione poetica pubblicata dalla MONDADORI sul settimanale "CONFIDENZE" n°11 del 18 marzo 2014
ESSERE DONNA
Non essere solo femmina,
ma conserva il pudore e la vergogna
che si addicono alla donna;
usa forza e coraggio
per farti strada nel mondo
e trovarti a tuo agio;
in amore, fai parlare il cuore,
ma anche la ragione,
non lasciarti sopraffare
dall'istinto e dalla passione;
affina la mente e la vista
di fronte all'uomo maschilista,
non dividere con lui il letto
come donna oggetto;
stai lontana dall'uomo
egoista e prepotente
che tutto vuole e non dà
mai niente;
difenditi con le unghie
e con i denti dagli uomini
violenti;
non farti oltraggiare,
l'anima e il corpo mortificare.
Per anni hai lottato
per conquistare il tuo ruolo:
in famiglia e in società
fai valere i tuoi diritti
e la tua libertà.
Elvira D'Orrico
VECCHIA FONTANA DELLE CONCHE
Vecchia fontana delle Conche
ti sei svegliata dal lungo letargo
per riportarci al nostro passato,
di quando non eri bella e
ristrutturata ma quanta
gente, alla tua fonte si è dissetata!
Scorrevi perenne, fornivi acqua
in quantità, era di prima qualità;
ora c'è l'acqua nelle case,
nessuno la beve,
è contaminata,
beviamo l'acqua imbottigliata.
Vecchia fontana delle Conche,
ognuno ne vanta la proprietà,
chi l'aveva costruita, la
storia lo sa, ma che importanza ha?
Appartenevi a tutto il rione,
ed era un luogo di riunione,
si faceva la fila per attingere l'acqua
con la "cucuma" e, intanto,
iniziava una conversazione,
che era indizio tra noi
di amicizia e di unione.
Vecchia fontana delle Conche,
eri fatta di pietra grezza,
nè rosoni nè marmi per apparire,
nessun ornamento, ora ti sei
trasformata in un monumento!
Varrebbe la pena una celebrazione,
anche tu sei caduta,
ti abbiamo perduta.
Restano, intanto, i nostri ricordi,
un'era trascorsa
tra fama e stenti,
ma eravamo tutti contenti!
Elvira D'Orrico
VOGLIA DI DORMIRE
Perchè sono triste la notte?
Perchè il sonno tarda a venire?
Gli occhi si chiudono, ma la mente
vaga lontana, rincorre strani pensieri.
Quanto è lenta l'ora, di notte!
Quanto è lenta.....! Sembra che dica:
io m'abbandono su te perchè in fondo
al tuo cuore c'è ancora il dolore,
perchè nel dolore tu vegli.......
Oh, insonnia crudele! Mi sei rimasta
solo tu, compagna fedele.
11 Settembre 2015
Elvira D'Orrico
E' TEMPO DI DOLCI RICORDI.
Aprile, mese gentile, con i suoi profumi e l'aria più tiepida, indizio di primavera, risveglia ancora in me sensazioni e dolci ricordi di un tempo passato:
RIMEMBRANZE
Aprile, dolce april, mese dei fiori
che fosti tanto caro al cuore mio,
io ti vedo fiorir nei tuoi colori
come la speme di quel mio desìo.
Rimembranza, o dolce rimembranza
di spensierata giovinezza ormai sfiorita,
memorie liete, memorie tristi,
volti amati e mai dimenticati.
Lo sguardo si ferma su di te,
ancora vivo nel mio cuore,
solevamo insieme, tenendoci per mano,
inoltrarci per i campi profumati,
assaporando attimi d'amore,
se ci penso ancora mi si stringe il core!
Memorie liete, memorie tristi,
fantasmi del passato, vorrei lasciarvi andare,
ma vi tengo stretti a me per rimembrare;
tanto silenzio nella notte fonda,
ma per fortuna ci siete voi
a tenermi compagnìa, a riempire il vuoto
della vita mia.
Elvira D'Orrico
La seguente poesia è un'analisi introspettiva che provoca angoscia al nostro animo per il lento ed inesorabile fluire del tempo.
COSA MI RESTA
A volte, quando l'aria imbruna,
tutto è silenzio nella notte oscura,
io sento pesar sull'anima il lento,
ma inesorabile trascorrere degli anni;
quando fuori imperversa la tempesta
e la pioggia batte impetuosa sui vetri
della mia finestra, sento l'angoscia
e il tormento di questa affannosa vita
che nel vuoto mi sprofonda sempre più.
A volte, vorrei chiudere gli occhi per sempre:
cosa mi resta , ormai, se non vedere
le persone care soccombere ad una
ad una sotto un crudel destino?
In questi attimi d'angoscia, o madre mia,
vorrei esserti accanto per ritrovare da morta
il soffio di una nuova vita, ma la voce materna
mi sussurra: non temere, figlia, dietro la notte
oscura, troverai il sole sorgere con i suoi
raggi ad illuminare la tua vita che non è finita,
molto ti resta ancora da dare e da ricevere.
Elvira D'Orrico
Luzzi, 21 - 04 - 2015
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "PIUMA DI FENICE" SCRITTO DA MARIA SILVIA PINGITORE
Come amica della famiglia Pingitore, nelle frequenti visite alla mia cara collega Silvia, ho avuto modo di conoscere Maria Silvia quando era ancora una bambina e frequentava le scuole elementari e poi le medie…. Il mio sguardo, durante queste visite, si posava spesso su questa bambina silenziosa, appartata, intenta a raffigurare il suo mondo interiore attraverso le attività grafico-pittoriche che lei prediligeva; avvicinandomi a lei, il mio scopo principale fu quello di guadagnarmi la sua fiducia perché lei si esprimesse anche verbalmente sulle sue creazioni; a poco a poco ci sono riuscita e sono rimasta sorpresa quando le ho chiesto cosa stava raffigurando e lei, con chiarezza, precisione anche verbale e con molta creatività, riuscì ad intessere una storia fantasiosa per ogni sua creazione pittorica. Ho capito solo allora che Maria Silvia era dotata di capacità potenziali di grande rilievo che con il tempo, opportuni stimoli e sollecitazioni, avrebbero potuto svilupparsi per la realizzazione delle sue aspirazioni. Oggi, ne ho avuto la conferma: non è facile scrivere un libro di una certa portata all’età di 14 anni. Ho voluto leggere il prezioso libro di Maria Silvia, Piuma di Fenice, prima della presentazione per potermi, oggi, congratulare con lei. Non nascondo che è stata per me un’impresa difficile poter leggere un libro di ben 342 pagine in una sola giornata! Ero stanca mentalmente, ma ho voluto leggere fino infondo immergendomi in quel mondo ricco di fantasia, di intrighi, sortilegi, inganni, trasformazioni…. Gli eventi si susseguivano l’uno dopo l’altro con effetti straordinari lasciando il lettore sospeso e ansioso di leggere il seguito; sembrava che quegli eventi non avessero nessuna connessione con la realtà…. ma sono rimasta colpita dalla logica, dal nesso che legava un avvenimento all’altro, dalla chiarezza dell’esposizione; il lettore attento avrebbe potuto trarne anche una morale: la protagonista, Fenicia, la fanciulla appartenente alla stirpe dei Rose, era dotata di poteri magici, era capace di trasformarsi in Fenice, uccello dalle piume di fuoco e dal canto melodioso, che tutti gli ospiti di Villa Rose avrebbero voluto catturare, ingabbiare e fotografare… ma nessuno era riuscito nel suo intento. La fanciulla, informata dal corvo Harold, era destinata a compiere una missione umanitaria: riuscire a “chiudere quello strappo” che stava per aprirsi nell’universo e ciò avrebbe portato alla distruzione dei pianeti, della terra e degli uomini, ma al momento si sarebbe sprigionata una polvere magica, chi l’avrebbe respirata avrebbe acquistato il potere dell’immortalità, di evitare la catastrofe e di non soccombere insieme agli altri. Fenicia dovette lottare contro tutti coloro che erano venuti a conoscenza di questo segreto, contro la perfida Fenice Alexandre e il suo seguito che volevano rubarle i suoi poteri. Usarono tutti i mezzi: sortilegi, veleni , per farla soccombere insieme al suo amato Harold, il corvo umano dalle piume nere e d’argento. Giunto il momento dello “strappo”, gli uomini, l’universo, la terra, stavano per collassare… La fanciulla, indebolita dai veleni, stava perdendo a poco a poco i suoi poteri, perire anche lei insieme al suo amato Harold e a tutti gli altri, ma respirando la preziosa polvere magica riuscì a recuperare le sue energie, ad emergere in un mondo rinnovato dove c’era posto anche per il perdono: la perfida Alexandre, trasformata in ghiaccio, venne richiamata in vita e ritornò sulla terra. Questa, in sintesi, la trama di un romanzo a lieto fine che una ragazza di 14 anni, Maria Silvia Pingitore, è riuscita a far emergere dalla sua mente fantasiosa e creativa. Complimenti alla scrittrice!