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Sandro De Bonis

Interviste/Recensioni

Intervista all'autore - Sandro De Bonis -

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Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?


Sono nato Cosenza ed ho trascorso la mia vita a Luzzi, paese a cui sono molto legato, dove torno spesso e al quale mi legano ricordi e suggestioni intensi. Dal 2009 vivo e lavoro a Pavia, luogo che vivo con il cuore di Calabria. Questo nome contiene la parola bellezza, una magia che ti porti dentro che ti fa sentire solare in una terra dove la maggior parte dei mesi il colore predominate è il grigio.

 

Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?


Più di uno in verità, ma se dovessi scegliere, direi leggi ogni libro che incontri per la strada, perché sono loro che ti cercano e ti chiamano per primo e di qualunque genere, non importa se capirai poco o nulla di quello che hai letto, in realtà ti avranno segnato per sempre. Poi sarai tu a sceglierli a chiamarli e dargli un nome.

 

Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore

dell’ eBook?


Sarà così, ma io personalmente preferisco il cartaceo, perché il rapporto con la scrittura è un rapporto di tipo fisico che puoi sentire solo sfogliando un libro o vergare con la matita un testo. Come scriveva U. Eco ogni lettore ideale è quello che continua l'opera di chi ha scritto il libro, e questo lo puoi fare meglio solo con un libro fisico.

 

La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?


La passione per la scrittura nasce dalla lettura, le due attività sono complementari, si ri-chiamano a vicenda. Ogni libro pone delle domande, quindi si scrive per rispondere, ma subito ti accorgi che il tuo scritto si capovolge in una nuova domanda che ti porta a cercare la risposta solo leggendo, ma la risposta si converte in una nuova domanda e così fino all'infinito.

 

Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?


All'inizio quello che avevo scritto erano brevi riflessioni, singoli articoli poi ho deciso di dare una forma organica al materiale che avevo, dare un disegno ed uno sviluppo preciso e così è nato il libro. Assieme alla passione che è il motore che accende e mette in movimento tutto.

 

Quale messaggio vuole inviare al lettore?


Che la vita è un viaggio, un'affascinante avventura che coinvolge tutti, anche quelle persone che si pensano da sole, in realtà non lo sono mai. Siamo voci che incrociano altre voci e che cercano l'armonia nella polifonia. Siamo parola che si lega a le altre, siamo parola che danza e che canta, siamo ritmo di memorie e attese, siamo identità nella differenza, siamo esistenze in cammino nella storia in cerca di un senso, siamo processo e cambiamento, la musica descrive questo nostro essere in viaggio e Baglioni è la voce d'artista che ci ricorda che siamo note in-opera, attività e suono. Tutto questo è l'in-canto, ovvero la vita....

 

La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?


Non so di preciso quando è iniziata questa passione, ricordo che da piccolo scrivevo qualcosa, ma non avrei mai pensato di poter scrivere un libro. Nel cammino della storia siamo esistenti che lasciano tracce, per questo siamo scrittori inconsapevoli che abbiamo incominciato a scrivere già da tanti anni anche se non lo sappiamo.

 

C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?


Un episodio preciso non c'è, a posteriori posso dire che tutto è stato un crescendo, un viaggio nel viaggio che ancora continua...

 

Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?


Certo, anzi già avrei delle aggiunte da inserire, integrazioni da fare. In realtà a lavoro finito non si è mai contenti, ti accorgi che qualcosa manca o che avresti potuto scriverla meglio. Ma questo fa parte del gioco, per fortuna c'è la possibilità di rimediare, scrivendo un altro libro...

 

Il suo autore del passato preferito?


Ce ne sono tanti ed ognuno ha tanto da insegnare, ma pur avendo letto tutti i maggiori scrittori preferisco i filosofi, in quanto maneggiano la scrittura in modo "diverso", come Derrida e Levinas, ultimamente al filosofo C. Sini, questi autori mi insegnano che scrivere è abitare il mondo, e anzi lo stesso mondo è una nostra scrittura che ri-scrive quello che altri hanno scritto.

 

Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?


Personalmente devo ammettere la mia ignoranza in questo nuovo campo, ma seguo con spirito aperto tutto quello che il mondo della scrittura presenta. Certamente è una modalità nuova, una via di mezzo tra l'oralità e la scrittura, una nuova pagina si apre davanti a noi.

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PIER ANGELO VINCENZI 30 GIUGNO 2022

Un saggio filosofico sull’opera di Claudio Baglioni firmato da uno studioso pavese, Sandro De Bonis. “In-canto filosofico. Il viaggio della vita nella musica di Claudio Baglioni” (Book Sprint Edizioni, euro 17,90, 3,74 l’ebook, pagg. 116, disponibile in tutti i negozi on line, ma anche alla libreria San Fermo, ex Clu, di Pavia) segna l’esordio nella saggistica del prof 51enne del Cossa. Un debutto che sta dando grandi soddisfazioni a De Bonis: «Il mio studio – spiega l’autore che è laureato in filosofia – è tra i cento più venduti nella categoria libri filosofici: mi sono ritrovato in classifica con autori del calibro di Massimo Cacciari».
Un saggio filosofico tout court. «Baglioni – prosegue De Bonis – è un artista importante, solo in questi ultimi anni se ne è compresa la grandezza. Per troppo tempo infatti la sua opera è stata sottovalutata. Nel mio studio, il primo che ha un approccio filosofico alla poetica di Baglioni, dimostro la profondità delle sue canzoni, la profondità della sua opera che sa essere allo stesso tempo profonda e accessibile a tutti. Baglioni, al quale intendo portare di persona il mio libro, ha composto dei veri, e meravigliosi, concept album: “Questo piccolo grande amore” è una sorta di saggio/studio sulla passione amorosa giovanile, “La vita adesso”, il disco del 1985 che risulta tuttora il più venduto del cantautore romano e che è anche il più venduto di tutti i tempi in Italia, con oltre 4 milioni di copie, offre un’enorme quantità di spunti e di riflessioni sulla vita intesa come viaggio». Conclude De Bonis: “In-canto filosofico. Il viaggio della vita nella musica di Claudio Baglioni” non è una biografia sul cantautore romano né un libro che ha che va a scavare nei testi come lettura filologica, ma è un saggio filosofico; non ha un centro ma può essere definito come un'architettura in movimento, come una costellazione di punti che si diramano e continuamente si rilanciano. Il libro ha esso stesso una struttura musicale, tre capitoli, il primo dialogico, il secondo fotografico e il terzo argomentativo. È un libro a più note che si presenta, che cerca di raggiungere e realizzare un'armonia musicale. D’altronde la musica ci proietta e ci porta dentro il cuore della vita. L’arte di Baglioni scandaglia le segrete stanze dell’anima».

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Con Giovanni Scifoni attore.jpg
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