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Letizia Papaianni

Premio Internazionale
Città di Castrovillari -
Poesia, Prosa, Arti Figurative e Teatro - II

II Edizione

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Pergamena 1° posto poesia inedita Castrovillari.jpg

E’ SOLO VENTO

Ascolta: cade il centro del mondo.
Il mio è un bimbo che piange,
messo lì in uno scatolone,
che nessuno aprirà.
Su di me scendono le stelle
a tentare un bacio di luce,
mentre nera s’annerisce la pelle.
In un pezzo di scatolo
invento l’Universo
per ogni giocattolo perso,
lì ai margini, fra gli occhi
di chi è nato in errore.
Nel mio scatolo di notte
non ci sono fantasmi.

Ascolta: cadono i cieli.
I miei son finiti da tempo.
Anche il mio scatolo ora
lacrima laghi dalle ciglia.
Mi confondo fra le cose
buttate.
E le stelle non più abituate
a brillare per me.
Anche il mio scatolo ora
piange senza di me;
d’altronde, in lacrime
si finisce da soli.
Non fra le braccia mi tiene.
A volte a sbirciarmi viene,
finchè si ricorda di me.
Ma è possibile ricordarsi di me?

Ascolta: cade tutto oramai.
E quante domande avrai
sui miei passati universi
inventati.
Li vedi ora accantonati
ai margini, fra le briciole
calpestate al passaggio
di qualcuno che le noterà
e le farà perire,
perché per loro
non c’è un dolce morire.
Domando io: a che costo
nessuna cura su letti di cenere?
Non un sogno in cui Venere
mi trema negli occhi
come fossi suo figlio?
Neanche uno scatolo più
che mi sia madre,
di quelle mai stanche
di vegliare per me.
Cade tutto oramai
e cado anche io.

Ascolta: tira il vento.
Non aspettarmi
ai piedi d’un palazzo
da cui mi getto.
E’ un vento che sa di me.
Un suicida
è quella vita singhiozzante
in un corpo sospeso;
un vento di uomini soli,
a cui sentirsi
fratelli.

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