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Omaggio

a

Leoncavallo

e al

Melodramma

Omaggio a Leoncavallo


Osservando le tele che Francesco Ferro ha dedicato a "I pagliacci" di Leoncavallo, non possiamo non evidenziare e la volontà e la capacità, da parte del nostro artista, di esaltare la teatralità mimica gestuale e scenica nel dipingere i personaggi che emergono dalla costruzione di una storia vera.
Il Ferro conosce bene l'episodio che colpì il giovanissimo Leoncavallo, a Montalto Uffugo e che in seguito ne ispirò l'opera. Nei suoi quadri ci trasmette, in pieno, il travaglio dell'anima del pagliaccio che culmina con il dramma. "Il teatro e la vita non sono la stessa cosa; no...non sono la stessa cosa!!... "La costruzione della maschera, che deve nascondere e nella stesso tempo raccontare la disperazione dell'uomo, è una costruzione fatta da impasti compatti di colore. Il bianco è il colore che, da un quadro all'altro, trova sfumature e dilatazioni tali da farci cogliere nella luce del volto di Canio, pagliaccio costretto a trasmettere "in lazzi lo spasmo ed il pianto", tutta l'espressione e l'intensità desiderata. Sono figure che parlano, non hanno niente di statico, sono tese a trasmetterci l'idea del movimento, dell'azione che porta, con sé, o, in sé, i rumori, gli odori, le sensazioni dell'esistenza.  I pagliacci, nei quadri del Ferro, diventano, sempre più, specchio di ciò che sta nascosto e che deve essere svelato, conosciuto.  Voleva catturare le nostre emozioni? E' riuscito, in pieno! Voleva fare un omaggio al grande Leoncavallo? I suoi pagliacci parlano e lo fanno attraverso la luce calda dei colori e le fisionomie tutte mediterranee.  Se Leoncavallo ambientò la scena della sua opera in una Montalto suntuosa e barocca, il Ferro, dà al suo Canio i tratti di un contadino, un contadino del sud.

Filippo Iaria

"... Ed ei, ei serio saluta e passa

Viva! Viva pagliaccio! ..."

"Sognando un altro"

"Tu se' pagliaccio!

Vesti la giubba e la facci infarina... "

 

"Dietro le quinte" (Canio)

Canio: "vo' il nome de l'amante tuo..."

Nedda: "Pagliaccio! Pagliaccio!"

 

"In scena" (Nedda e Canio)

"La commedia è finita!"

Sempre più, la nostra città si adopera per valorizzare la figura di Ruggiero Leoncavallo, questo è un anno importante che più d'ogni altro segna una svolta decisiva per Montalto Uffugo, il 150° della nascita del compositore.
Accanto a tante manifestazioni che l'amministrazione comunale mette in atto, per cementare sempre più il legame Montalto-Leoncavallo, non possono mancare iniziative che elevano l'arte e la storia della nostra città a confini internazionali. 
La rassegna pittorica di Francesco Ferro, dedicata a "Pagliacci" e quindi indistinguibilmente a Montalto Uffugo, evidenzia bene la vicenda che colpì Leoncavallo durante la sua permanenza fra i nostri borghi. È una passeggiata raffinata fra quelle che furono le caratteristiche culturali, i meandri umani e la condizione storica territoriale della nostra città all'indomani dell'Unità d'Italia. Attraverso le tele l'artista Ferro ha voluto rendere omaggio a quelle fitte e uniche tessiture di coincidenze e di realtà che fanno di questi luoghi il teatro di una eclettica produzione artistica come il melodramma musicale "Pagliacci". L'amministrazione comunale è sempre alla ricerca di particolari luoghi di applicazione, per la divulgazione della cultura territoriale e ritengo che le forme più palesi di comunicazione passano soprattutto per le arti figurative che parlano direttamente all'anima del fruitore in un dialogo indissolubile di intenti, fra chi crea, chi propone e chi osserva presentando momenti unici e indelebili come la rassegna pittorica dell'artista Francesco Ferro qui rappresentata.

Il Sindaco di Montalto Uffugo

Avv. Ugo Gravina

Omaggio al grande Leoncavallo

 

"Nostalgia"

Montalto Uffugo

"Tempo incantato"

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