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Francesco Ferro

ARTE  SACRA 

E  RELIGIOSA

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Il favoloso Cristo di San Giuseppe dipinto con abile maestria dall'artista Francesco Ferro

“IL TEMPO CHE PORTA ALLA FEDE“

L'opera del maestro Francesco Ferro porta a riflettere sulla caducità della vita dell'uomo e su un ritorno eventuale alla fede in Cristo Gesù. L'artista in questo suo meraviglioso dipinto ha voluto descrivere "quell'uomo" distante dal Suo Creatore che per tanti anni ha condotto uno stile di vita mondano dedicato al materialismo e all'inasprimento dei sentimenti terreni, dedicandosi egoisticamente al proprio io sostituendosi egli stesso al posto di Dio. Arriva un tempo in cui però la stanchezza della vita, le amicizie perse o una forte malattia, portano l'uomo a riflettere e a tornare sui propri passi. Cinquanta, sessant'anni, in media, sono l'età in cui ci si rende conto che non aver amato il Creatore, è stato un vero peccato, e allora ci si avvia verso la "meta", quella cercata ed Eterna, dove tutti sperano di trovare un pò di pace.

Pro loco "La terra dei Lucij" - Luzzi

Francesco Ferro vive e opera a Caronno Pertusella (VA)

in via Kennedy 389

tel. 029658014

e-mail franco.ferro.48@alice.it

sito: https://papaianniangelo.wixsite.com/artisti-luzzesi/franco-ferro

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"Dio l'uomo"

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"Nostra Signora"

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"Perdona loro"

"HABEMUS PAPAM A. D. 2013"

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"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato"

"Il paradiso perduto"

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"Espiazione"

"Prescelta"

IL MONDO RELIGIOSO DI FERRO

L'artista, da credente, affronta il dramma d'Adamo e di Eva come dramma dell'umanità.

Il primo peccato che lo porta a pensare. Non ci dice niente di nuovo che noi non sappiamo ma si sofferma sulla grande sofferenza dei nostri progenitori che si rendono conto che non è stato un solo morso alla mela. Ferro non si limita a raffigurare le conseguenze dell'atto di disubbidienza, va oltre.

E' da quell'atto che deriva un'umanità basata sulla riflessione, sul pentimento, ma principalmente sull'amore.

Ed ecco il dono di Dio che Ferro sintetizza bene nella Vergine Maria, la prescelta, per dare agli uomini Gesù, fonte dell'amore, l'amore vero, l'amore come dono, l'amore come gioia, l'amore come sacrificio, l'amore come ricompensa, l'amore come gloria.

Pochi quadri, ma significativi!

Filippo Iaria

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 "... Dacci oggi il nostro pane quotidiano..."

 

L’Eucaristia istituita da Gesù fu, è e sarà sempre il centro della vita e dell’orazione cristiana, perché essa ha in sé racchiuso tutto il passato

e tutto il futuro.

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Charitas, il dono più grande

 

Costernato e oltremodo meravigliato,  Francesco,  umile  eremita si chiede come mai, questo dono, la carità, ricevuto, direttamente,  dallo Spirito di Dio, sia capitato a lui che aveva scelto una vita fuori dal mondo, riservata, in solitudine, in penitenza e rifugiata in Dio solo. Come mai? Si domanda. Il suo cuore è colmo e le sue mani pronte ad accettare, ma non a trattenere. Nel suo sguardo c’è lo smarrimento, ma contemporaneamente  la grande disponibilità. Cosa vuoi da me, mio Dio? Francesco ha intuito subito. La carità è un dono da spartire con gli altri, con i più umili, i più poveri, i diseredati, i miseri, gli ammalati,  gli ultimi. La carità,  grandissimo dono che non ha niente a che fare con l’elemosina, è l’amore totale verso tutte le creature di Dio, in  particolare, verso  quelle sofferenti e bisognose. I suoi occhi sono sazi come lo è il suo cuore stracolmo di quell’ amore che, se non condiviso, ti strazia, ti soffoca. Dal suo cuore, Francesco prende questo dono nelle sue mani che non lo vogliono trattenere e, con grande generosità,  lo distribuisce, rendendo felici coloro che lo accolgono come risoluzione  di ogni problema. E la carità, non abbinata ad altre virtù, di cui Francesco è largitore, diventa il suo simbolo iconografico. L’espressione artistica religiosa di Ferro ha, ormai, raggiunto la sua maturità. Egli è capace di cogliere ed   esprimere  in modo personale, il significato  profondo ed escatologico del mistero religioso  e lo testimoniano le numerose opere sull’ argomento,  prodotte in questi ultimi anni. Qui, in questa opera, il maestro Ferro ha voluto stravolgere  l’iconografia del Santo di Paola, salvaguardando solo il simbolo che diventa parte dinamica della tela. Ce lo presenta,  sullo sfondo rosso fuoco intriso di mistero, uomo maturo, dai colori sul volto non usuali, dallo sguardo sgomento, ma non smarrito, non  rassegnato  anzi fiero  perché  certo che la grazia di Dio, attraverso lo Spirito Santo, è entrata in lui. Le sue mani non sono giunte in preghiera,  sono aperte, pronte  a distribuire quello che Francesco, forse, pensava di aver indegnamente ricevuto. Da questo quadro trapela, senza dubbio, la grande gioia di questo nostro Santo, pronto, a viso aperto, fronte alta, occhi vispi e corpo vigoroso, alle grandi imprese di servizio verso Dio, verso la chiesa e verso i poveri, che hanno impegnato tutta la sua vita terrena. Ferro lo vuole vedere così: uomo santo della nostra epoca, capace di trasmettere amore e forza ai Calabresi che come lui sono andati  a cercar pane fuori dalla propria terra  e a tutti quei Calabresi che hanno a cuore le  sorti della sua e nostra desolata e amata Calabria.

Filippo Iaria

Caronno Pertusellla  29 /07 /2012

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“ IL TEMPO CHE PORTA ALLA FEDE “
 

L'opera del maestro Francesco Ferro porta a riflettere sulla caducità della vita dell'uomo e su un ritorno eventuale alla fede in Cristo Gesù. L'artista in questo suo meraviglioso dipinto ha voluto descrivere "quell'uomo" distante dal Suo Creatore che per tanti anni ha condotto uno stile di vita mondano dedicato al materialismo e all'inasprimento dei sentimenti terreni, dedicandosi egoisticamente al proprio io sostituendosi egli stesso al posto di Dio. Arriva un tempo in cui però la stanchezza della vita, le amicizie perse o una forte malattia, portano l'uomo a riflettere e a tornare sui propri passi. Cinquanta, sessant'anni, in media, sono l'età in cui ci si rende conto che non aver amato il Creatore, è stato un vero peccato, e allora ci si avvia verso la "meta", quella cercata ed Eterna, dove tutti sperano di trovare un pò di pace. Grazie Francesco Ferro di avermi ispirato con questa tua opera, nel diffondere questo mio pensiero. Spero la stessa aiuti tante altre persone a redimersi e a ricercare dentro di sé ciò che sembra smarrito ma che in fondo è sempre stato presente: DIO.

                                                                                                                                                                  Francesco SCARPELLI

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"Il tempo che porta alla fede"

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S.E. Cardinale Dionigi Tettamanzi

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Scitto da S.E. Cardinale Tettamanzi

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