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Adelaide Federico

L’Abate di Sambucina Don Vittorio Federico

di Luzzi

e le Lettere del  fondatore  dell’ Ordine Cistercense S. Bernardo

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Carissimo Michele. Sono molto lieta di poterti fornire queste lettere di San Bernardo di Chiaravalle tradotte da un mio antenato. Man mano che ne hai bisogno continuerò a fornirtene.

Sono felice di metterle in buone mani. Ho molta stima di te e della tua professionalità.

San Benedetto fece il miracolo che mentre scivolava dalla montagna di documenti che venivano bruciati, io ebbi l’ispirazione di salvarlo! Fra tanti libri, documenti, manoscritti in gotico del 1500 e testamenti, mia sorella ed io ci divertivamo a leggere! In casa Federico erano custoditi accuratamente per centinaia di anni!

Mia madre volendo mettere ordine in casa, consultò Don Angelo, Parroco di San Francesco, il quale le disse che essendo molto antichi non sarebbero più serviti a nulla!

Mio padre al suo ritorno dalla guerra, quando seppe che fu tutto bruciato, si rammaricò molto! Era come se gli avessero tolto tutto! Lui sapeva molte cose della sua antica famiglia e di tutti, lui era una memoria storica!

In Casa Federico in ogni generazione doveva esserci un sacerdote! Così come era tradizione di riportare i nomi. A Luzzi nessuno usava mettere i nostri nomi – eravamo unici -.

A questo proposito ti racconto un episodio che non è mai venuto alla luce.

Quando nacque mio fratello, mio padre avrebbe voluto chiamarlo Ferdinando come un suo antenato che fu Arciprete di Santa Maria. Ma mia nonna si oppose: in breve raccontò che Ferdinando fu avvelenato col vino mentre celebrava la Messa!

Secondo le voci che circolavano in paese l’autore fu il Cardinale Ruffo, perché questo era molto amico dei briganti, per via dell’Unità d’Italia. Ma questo Don Ferdinando non lo sopportava! Così gli fece fare la festa dai suoi amici briganti.

Ciccio Bruno ogni tanto si riforniva di libri, documenti e oggetti di Casa Federico, compreso il ritratto di Don Ferdinando e lo Stemma di Famiglia con l’Aquila. Avesse preso tutto lui sarebbe stato un miracolo!

Qualcuno dovrebbe interessarsi presso sua sorella la quale pare voglia disfarsi dell’archivio di suo fratello Ciccio. Il tutto dovrebbe essere consegnato al Museo. Ciccio è stato molto ammirevole per questa sua grande passione per la Storia Antica.

Se tu puoi mi piacerebbe far sapere, per questione di giustizia, che il Prof. Giuseppe Marchese, quando scrisse il suo libro molto importante per la cultura, si servì molto dei documenti antichi di Casa  Federico, senza neanche un accenno di ringraziamento nei loro confronti. Mio padre ci rimase male!

Anche se non ti conosco di persona, ho sempre avuto molta stima di te come giornalista e scrittore.

Ti auguro tutto il bene del mondo! Un fraterno abbraccio.

Adelaide Federico

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