Salvatore Corchiola già docente nelle Scuole superiori statali. Poeta schivo e riservato; amante della musica classica e della montagna. Ama la città di Bologna, dove torna sempre con piacere ogni volta che può.
Dopo gli studi di Matematica e Fisica si laurea in Lettere, con il massimo dei voti e la lode, discutendo una tesi sperimentale “Il Problem Solving”.
Ha il culto per la matematica (che imparò da ragazzo con facilità) e la vocazione per la Poesia.
Giovanissimo esordisce come poeta con la raccolta “Palpiti Giovanili” (1967); seguono“Trucioli” (1987) e “Prime Poesie” (2012), tradotte in inglese e dedicate ai ragazzi della Scuola Primaria e Secondaria di primo grado.
Ha curato, con il professor Antonio La Marca, il volume "Luzzi - Sulle tracce della memoria" (2015).
È di prossima pubblicazione “Il Silenzio e le Parole” - dove è raccolta tutta la sua esperienza poetica.
Tra i riconoscimenti, il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A LETTER TO JESUS
Dear Jesus, I'm writing
to tell you all about
the torments of my heart:
for all the children
who die of hunger,
for who is alone
and needs help,
for who every day
dies little by little
and nobody notices it!
Dear Jesus, I beg you!
Renew this inattentive world
which doesn't go ahead;
light up in men's heart
the real love
and walk together with us
to find the road of Peace again!
December 24, Christmas 1980
LETTERA a GESU'
Caro Gesù, ti scrivo
per dirti tutto quello
che mi strugge il cuore:
per tutti i bambini
che muoiono di fame,
per chi è solo
e ha bisogno di aiuto,
per chi ogni giorno,
muore un poco
e nessuno se ne accorge!
Caro Gesù, Ti prego!
Rinnova questo mondo, distratto,
che non va;
accendi nei cuori degli uomini
il vero amore
e cammina insieme a noi
per ritrovare la via della Pace.
24 dicembre, Natale 1980
Lettera a Gesù - A Gesù si chiede di volgere il Suo sguardo di benevolenza verso l'umanità intera e, in particolare, a tutte le anime più deboli e bisognose. Sono troppe le persone nel mondo, molto spesso dimmenticate, che soffrono per malattie o che muoiono di fame. Solo Gesù, fonte di luce e di amore, può illuminare tutto il mondo ed indicare agli uomini la giusta via della verità e della pace.
THE CLOCK MARKS THE TIME THAT PASSES
It's night-time,
the houses sleep;
no sounds, neither voices.
The roofs are white
with the first snow:
all keeps quiet!
On the shelf of the fireplace
the clock marks the time that passes:
it's wonderful, indeed, not to be absent!
January 1979
L'OROLOGIO SEGNA IL TEMPO CHE PASSA
E' notte,
dormono le case:
né suoni né voci.
La prima neve
ha imbiancato i tetti:
tutto tace!
Sulla mensola del camino
l'orologio segna il tempo che passa:
davvero è bello non essere assente!
Gennaio 1979
L'orologio segna il tempo che passa - Quando scende la notte e tutto nel silenzio sembra quasi fermarsi, le inarrestabili lancette dell'orologio continuano, lentamente, a segnare il tempo che passa. Il tempo, così prezioso, scorre inesorabile attraverso l'incessante alternarsi dei giorni, dei mesi, delle stagioni e degli anni, sfuggendo al controllo dell'uomo in modo impercepibile. Esso scivola via, lasciando nella memoria i ricordi della vita trascorsa. Non c'è tempo per soffermarsi a riflettere a lungo sul tempo, poiché ci si accorge che il passato, il presente ed il futuro finiscono ben presto per coesistere: ogni istante futuro è già presente, mentre il presente già appartiene al nostro passato.
The computer
Dear computer,
with the leyboard, the mouse and the printer,
you obey every order
without being tired.
You communicate in an instant, with the whole world,
but in the following page
you don't notice a missing worf.
We are on-line,
and we are many,
but we don't know the name
of people who live next to us.
And we are alone,
without the pleasure of jokes and laughter,
neither of a hug.
February 1999
Il computer
Caro computer,
con la tastiera, il mouse e la stampante
ubbidisci a ogni comando
e mai ti stanchi.
Comunichi all'istante in tutto il mondo,
ma nella pagina corrente
non t'accorgi della parola che manca.
Siamo on-line
e siamo tanti,
ma non sappiamo
il nome di chi di fronte
sta sul pianerottolo accanto.
E siamo soli,
senza il piacere di scherzi e di risate,
tanto meno di un abbraccio.
Febbraio 1999
Il computer - Uno strumento utile e potente, ma funzionante solo dietro i comandi impartiti dall'intelligenza della mente umana. Con l'uso di internet è possibile raggiungere gli angoli più distanti della Terra; basta digitare un semplice tasto, per stabilire all'istante, in tempo reale, contatti e nuove amicizie con persone dislocate in tutto il mondo. Ma i giovani, soli nelle proprie stanze e in mezzo alla folla on-line, si ritrovano a vivere la solitudine nella "moltitudine virtuale", con il rischio di perdere il gusto delle emozioni, che solo i rapporti interpersonali veri possono dare.
RECENSIONE DEDICATA DA ELVIRA D'ORRICO AL PROF. SALVATORE CORCHIOLA
La tua poesia si tinge di mille colori, assume diverse forme nella varietà dei motivi che la ispirano : è mistica quando si accosta a Dio e ai suoi santi; è razionalità e scienza quando entra nel mondo dei numeri e quando si perde nella superba descrizione di luoghi e città ; è desiderio di elevarsi sempre più in alto ( riferimento ALL'AQUILA REALE); è continua ricerca della perfezione, non artifizio o puro esercizio letterario rivolto alla ricerca affannosa di forme e di tecniche più evolute, ma semplce riflessione su pensieri già espressi ; non bramosìa o desiderio sfrenato di autoaffermazione perchè tutto viene espresso attraverso la purezza e l'innocenza dei sentimenti: sia quando vengono esaltati e decantati luoghi noti e tanto cari...... " Dotta, turrita, Bologna, dolce e cara Signora, io ti amo......" Oppure quando, da lungi esprimi la nostalgìa per il paese natìo tanto amato : " Paese mio, lento e sognante, di cari affetti e sospirosi accenti, al nome tuo io mi rivedo e tutto di te mi torna alla mente ". Il tono diventa forte, grido di dolore di fronte alla strage di Nassiriya, condanna morale,, sete di giustizia rivolte contro l'uomo che, indifferente, continua a seminare la morte attraverso guerre micidiali ed irragionevoli...." False ragioni di morte, e morta la coscienza di chi semina la morte: nè pianto, nè sangue ti spetra, sordo al lamento del morente tra rovine di pietra....." Grazie, amico poeta, Salvatore Corchiola, per averci fatto dono della tua poesia, per averla messa a servizio dll'umanità; spero che i tuoi nobili ideali di pace saranno da sprone alla realizzazione di un mondo migliore.
CANTO A MADRE TERESA
Testo:
Salvatore Corchiola
Musica e voce:
Giuseppe Dima
Arrangiamento:
Mario Spinelli
Disegni:
Giuseppe Dima
CANTO A PADRE PIO
Testo:
Salvatore Corchiola
Musica e voce:
Giuseppe Dima
Arrangiamento:
Mario Spinelli
Dipinti:
Giuseppe Dima
CANTO A SANT'UMILE DI BISIGNANO
Testo:
Salvatore Corchiola
Musica e voce:
Giuseppe Dima
Arrangiamento:
Mario Spinelli
Dipinti:
Giuseppe Dima
TE NE SEI ANDATO
Tonino,
caro fratello mio sfortunato,
all'improvviso te ne sei andato:
un calice amaro mi hai lasciato!
Ieri sera ti ho visto,
immobile allungato nella bara
vestito a festa come non mai,
quasi che la Morte
fosse più dolce della Vita!
Eri tu, un ragazzo studioso,
col sacro fuoco dell’arte nelle vene.
I tuoi disegni, a matita, a penna
e carboncino, erano
un venir fuori di ciò che avevi dentro.
Ma poi un giorno, appena sedicenne,
di casa te ne sei voluto andare
per l’esperienza del vivere
in terra straniera!
Ma pensa! Là hai perduto il tuo sorriso,
quel sorriso ch’ io oggi ho ritrovato
in una vecchia foto in bianco e nero.
A casa sei stato costretto a ritornare!
Melanconico, taciturno,
chiuso in un mondo tutto tuo,
con l’andar del tempo hai ripreso a disegnare
imprimendo nei tuoi disegni
ansie e inquietudini profonde.
E poi dopo è giunta la notte,
e la Morte ti ha colto di sorpresa.
Così dovevano andare le cose:
“Mistero della Morte e della Vita”!
Il tuo caro fratello Salvatore
5 novembre 2019